Essere gay è ancora un crimine in 72 nazioni al mondo e in 8 c'è la condanna a morte

Lo conferma uno studio dell'Ong Ilga, l'omosessualità fuorilegge soprattutto in Africa, Medio Oriente e Asia meridionale
GINEVRA - Ci sono nazioni in cui essere gay o lesbica è semplicemente fuorilegge, pensare che si tratti di una manciata di staterelli però è sbagliato. Lo afferma l'annuale rapporto redatto dall'International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association (Ilga) stando al quale sarebbero 72 gli Stati che puniscono penalmente le relazioni omosessuali fra uomini.
Le definizioni variano da «sodomia», «sesso anale» e «atti contro natura». In almeno 15 di queste si rischia da 15 anni all'ergastolo mentre in 8 addirittura la pena di morte. Per quanto riguarda i rapporti omosessuali fra donne, invece, sono perseguibili in 45 nazioni.
Secondo il rapporto, ripreso tra gli altri anche dal Guardian si tratterebbero soprattutto di stati africani, mediorientali e dell'Asia meridionale. Il rapporto non tiene conto (ma segnala) anche le nazioni dove sebbene l'omosessualità non sia illegale viene regolarmente (e spesso anche statalmente) perseguitata. Fra questi vengono citati anche Russia ed Egitto.
In Iran, Sudan, Arabia Saudita, Yemen, alcune parti della Somalia, della Nigeria, della Siria e dell'Iraq (quelle in mano all'Isis) - dove vige la legge islamica, la sharia - è possibile incorrere nella pena di morte. In altre nazioni musulmane dove tecnicamente si potrebbe rischiare di incorrere la pena capitale - come Pakistan, Afghanistan, gli Emirati Arabi, il Qatar e la Mauritania - solitamente viene manifestata tolleranza se si tratta di una relazione privata fra due adulti consezienti.




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