Bungee jumping: l’istruttore le dice «no jump», lei capisce "now jump" e salta
L’ «inglese maccheronico» del maestro ha contribuito alla morte di una 17enne olandese in Spagna
SANTANDER - Una corte spagnola ritiene che la morte di una turista olandese di 17 anni in un incidente di bungee jumping sia da imputare anche all’ «inglese maccheronico» del suo istruttore.
Come ipotizzato dal tribunale di Cantabria, il maestro le ha detto «no jump» - inglese frammentario per “non saltare” - e lei deve aver capito "now jump", “salta ora”. Come riporta Europa Press, questo è uno dei motivi che ha portato Vera Mol a gettarsi dalla sommità di un viadotto dell’autostrada prima che fosse attaccata all'elastico e a schiantarsi 32 metri più sotto perdendo la vita.
Si è trattato di «un malinteso generato da un uso e da una pronuncia scorretti dell'inglese», si legge nel decreto d’accusa emesso a inizio giugno contro il titolare dell’agenzia di bungee jumping. L’istruttore mancava del livello necessario per dare istruzioni a stranieri «in un ambito così delicato come saltare nel vuoto da un punto elevato».
I fatti risalgono all’agosto del 2015. La giovane turista partecipava a una giornata di salto con l’elastico lungo l’autostrada A8 in Cantabria, nel Nord della Spagna. L’istruttore le aveva fatto mettere solo il casco e l’imbracatura quando la 17enne ha inaspettatamente saltato.
Oltre alla lingua, il tribunale ha ravvisato altri «elementi di reato» importanti: non c’era una sicurezza che impedisse ai partecipanti di lanciarsi prima del dovuto, l’agenzia «non si era scomodata» a controllare che Vera Mol, minorenne, avesse l’autorizzazione dei genitori (non l’aveva) e fare bungee jumping da un viadotto dell’autostrada è espressamente vietato.
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