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SUDAFRICA

Pistorius «ha colpito Reeva con una mazza» prima di ucciderla

Due inquirenti amatoriali riscrivono quel tragico San Valentino del 2013
Pistorius «ha colpito Reeva con una mazza» prima di ucciderla
Due inquirenti amatoriali riscrivono quel tragico San Valentino del 2013
PRETORIA - Durante tutto il processo a suo carico, Oscar Pistorius si è sempre attenuto alla stessa versione riguardo alla morte di Reeva Steenkamp, avvenuta il 14 febbraio 2013 a Pretoria, in Sudafrica. L’ex atleta ha sempre sostenuto d...

PRETORIA - Durante tutto il processo a suo carico, Oscar Pistorius si è sempre attenuto alla stessa versione riguardo alla morte di Reeva Steenkamp, avvenuta il 14 febbraio 2013 a Pretoria, in Sudafrica. L’ex atleta ha sempre sostenuto di aver sparato alla compagna perché l’aveva scambiata per un intruso. Il 29enne ha poi sempre affermato di avere usato la sua mazza da cricket solo per sfondare la porta del bagno dopo aver ucciso «accidentalmente» la fidanzata. Convinti che durante il processo siano state trascurate delle prove, due investigatori amatoriali hanno però ricominciato l’indagine da zero, riporta il Sun.

Inizialmente irrisi dai professionisti, i fratelli Calvin e Thomas Mollett hanno guadagnato credito con il loro libro “Bloody Lies”, che ripercorreva le circostanze di un altro famoso fatto di sangue avvenuto in Sudafrica. Ora, la coppia ha setacciato i rapporti dell’autopsia, le foto e gli indizi raccolti sulla scena del crimine e ha potuto così ricostruire nella maniera più dettagliata possibile gli ultimi istanti di Reeva Steenkamp. I fratelli Mollett ne hanno fatto un libro intitolato “Oscar vs The Truth” (“Oscar contro la verità”). Nel loro resoconto, i due inquirenti affermano che Pistorius ha colpito la giovane donna con una mazza da cricket prima di aprire il fuoco su di lei. I Mollett basano le  loro affermazioni su due ferite riscontrate sulla schiena della vittima. La loro forma corrisponderebbe a quella dell’oggetto in questione, spiegano. In tribunale queste ecchimosi sospette erano state invece attribuite al contatto con un altro oggetto.

Dei segni di lotta

Gli autori del rapporto rilevano poi che il manico in cauciù della mazza era stato lacerato e strappato via, facendo pensare che Reeva abbia lottato con il suo compagno prima di essere uccisa. Secondo i fratelli Mollett, la coppia avrebbe litigato violentemente e Pistorius avrebbe seguito la sua ragazza fino al bagno armato della sua mazza da cricket. «Per spaventarla ha colpito la porta con la mazza due o tre volte e l’ha anche picchiata contro la placca in acciaio che si trovava sul muro della vasca da bagno», scrivono. Per supportare la loro teoria gli autori citano la testimonianza di una vicina che ha raccontato di aver sentito delle grida prima degli spari. «Il litigio non ha avuto luogo solo nella camera da letto, ma anche altrove nell’abitazione. La donna sembrava discutere con qualcuno anche se la testimone non è riuscita a sentire una seconda voce», illlustra il resoconto.

Riconosciuto colpevole dell’omicidio della sua compagna, Oscar Pistorius comparirà far il 13 e il 17 giugno prossimi davanti alla Giustizia perché sia stabilita la sua pena. In primo grado, era stato riconosciuto colpevole di «omicidio involontario» e condannato a cinque anni di reclusione. In appello, però, il suo crimine è stato riclassificato come assassinio, passibile di almeno 15 anni di carcere. L’ex atleta si trova al momento in libertà vigilata.    

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