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RUSSIA (UCRAINA)A Donetsk e Lugansk la moneta ufficiale è il rublo

03.09.15 - 19:43
Ulteriore allontanamento dei filorussi dall'Ucraina
A Donetsk e Lugansk la moneta ufficiale è il rublo
Ulteriore allontanamento dei filorussi dall'Ucraina

MOSCA (KIEV) - I separatisti del sud-est ucraino adottano il rublo russo come unica moneta per tutte le operazioni finanziarie: una mossa annunciata già sei mesi fa dal leader dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, Aleksandr Zakharcenko, e che sancisce un ulteriore allontanamento dei ribelli filorussi da Kiev proprio mentre Mosca torna ad accusare le forze armate ucraine di aver usato le terribili bombe al fosforo nel conflitto nel Donbass.

Finora nei territori controllati dai miliziani delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, sono stati accettati, oltre al rublo russo, anche la grivnia ucraina e il dollaro americano. Ma i governi dei ribelli hanno deciso che dal primo settembre l'unica valuta utilizzabile è quella di Mosca, che pure si è fortemente indebolita nell'ultimo anno e mezzo a causa del crollo del prezzo del greggio e delle sanzioni occidentali per la crisi ucraina.

Del resto, la grivnia dell'Ucraina in guerra ed economicamente in ginocchio non naviga di certo in acque migliori. Sul fronte sembra per ora più o meno reggere l'accordo tra le autorità ucraine e i separatisti per far tacere i cannoni a partire dal primo settembre, giorno in cui è iniziato il nuovo anno scolastico, per non mettere in pericolo la vita degli scolari. Anche se le forze armate di Kiev denunciano che martedì sono stati uccisi in un'imboscata dei ribelli due civili che partecipavano a un'operazione di lotta al contrabbando, mentre sei militari che viaggiavano con loro sono rimasti feriti.

La Russia comunque ha oggi salutato "con soddisfazione la sistematica riduzione delle violazioni della tregua" nel Donbass "dal 28 agosto" e "l'assenza" di violazioni "dal primo settembre". E da parte sua anche la presidenza ucraina ha sottolineato che in un incontro a Kiev con Petro Poroshenko il senatore americano Jack Reed ha plaudito al "rispetto del cessate il fuoco" definendolo "un risultato degli sforzi diplomatici fatti a Berlino e Bruxelles".

La situazione nel Donbass rimane comunque incandescente, così come i rapporti tra Kiev e Mosca. Ieri il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksandr Turcinov, ha chiesto nuovamente "armi letali" agli Usa. E oggi il parlamento ucraino ha approvato una legge che vieta di possedere tv e radio a chi risiede in un paese "aggressore": un chiaro riferimento alla Russia, accusata da Kiev di sostenere militarmente i separatisti del Donbass. E definita un avversario nella nuova "Dottrina militare" di Kiev, dove si ribadisce anche che l'Ucraina punta a entrare nell'Alleanza atlantica: un'eventualità che Mosca cerca in tutti i modi di esorcizzare.

Da parte sua, la Russia ha criticato le esercitazioni navali congiunte delle forze americane e ucraine nel Mar Nero dichiarando che non aiutano nella ricerca di una soluzione pacifica al conflitto nel Donbass. E il presidente del Comitato investigativo russo, Aleksandr Bastrikin, ha denunciato che nella guerra scoppiata nell'aprile del 2014 sono stati uccisi più di 6.400 civili: un numero che farebbe supporre che le persone morte nel conflitto ucraino siano più delle 6.800 accertate dalle Nazioni Unite.

La cifra fornita da Bastrikin non è però verificabile in maniera indipendente, e inoltre il presidente del Comitato investigativo russo punta il dito solo contro Kiev, come se i bombardamenti d'artiglieria dei separatisti non avessero a loro volta mietuto numerose vittime tra i civili. Bastrikin accusa inoltre le truppe ucraine di aver usato le bombe incendiarie al fosforo: armi "non selettive" che causano ustioni gravi, profonde e spesso mortali. A provarlo - stando ai russi - ci sono delle perizie su campioni di terreno provenienti dai campi di battaglia nei dintorni di Semionovka e Sloviansk.

ats ansa

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