COMO: Ancora no dagli ambientalisti alla privatizzazione dell’Acqua

ERBA –Oggi oltre un miliardo e mezzo di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile; nel 2020 saranno più di tre miliardi. L’acqua è un bene comune di tutta l'umanità, che rischia di trasformarsi in merce. Ecco perché la Legambiente di Merone ribadisce il proprio “No” alla privatizzazione dell’acqua. “L’acqua – spiega Roberto Fumagalli, responsabile degli ambientalisti meronesi – è fondamentale alla vita umana (così come alla vita animale e vegetale) e pertanto non deve essere ricondotta ad una merce da porre in vendita. La privatizzazione dei servizi idrici è oggi il nuovo business. L’ingresso dei privati nella gestione dell'acqua (dalle sorgenti alla distribuzione dell’acqua potabile, dalla raccolta alla depurazione delle acque reflue) determinerà – secondo Fumagalli – come effetto sicuro e immediato l’aumento (triplicamento o quadruplicamento) del costo delle tariffe a carico dei cittadini. Affidando ai privati la gestione degli acquedotti pubblici si rischia di svendere l'acqua come bene comune. Se le imprese private investono è solo per guadagnare, per aumentare i profitti; per questo i privati non vanno dove la gente non può pagare. Il rischio è che l’acqua diventi un lusso per pochi. Tutti insieme – conclude Fumagalli – dobbiamo batterci per difendere l’acqua come diritto pubblico: l’acqua è vita ed è di tutti”. Al convegno in programma stasera dalle 21.00 nella Sala civica di Villa San Giuseppe a Crevenna di Erba parteciperanno:Emilio Molinari - Vicepresidente del Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua (www.contrattoacqua.it)

Mario Tentori - Sindaco di Barzago

Paolo Ceruti - Sindaco di Magreglio

Rocco Pugliese - Sindaco di Rogeno

Roberto Fumagalli - Presidente Legambiente di Merone

Segue dibattito.