Italia: elezioni, i sondaggi al rush finale, incognita indecisi
DIVARIO NETTO A LIVELLO NAZIONALE, BATTAGLIA SU ALCUNE REGIONI. Sul 'Corriere della Sera' Renato Mannheimer mette a confronto le rilevazioni dei principali istituti che confermano il quadro generale emerso già da qualche tempo: la coalizione di centrodestra rimane in vantaggio, con una differenza di mediamente sei punti rispetto a quella avversaria, per quanto riguarda la competizione alla Camera. Diverso il discorso per il Senato, dove pure si rileva una prevalenza del centrodestra, con circa nove seggi oltre la maggioranza assoluta. Ma il dato, osserva Mannheimer, può modificarsi anche sostanzialmente. In particolare cinque regioni - Sardegna, Liguria, Abruzzo, Calabria, Lazio - sono in bilico, con una distanza di circa il 2% tra le coalizioni. Un sondaggio Ispo mostra poi le regioni in cui l'Udc e la Sinistra Arcobaleno dovrebbero attestarsi intorno alla soglia di sbarramento dell'8%, con prevedibili conseguenze per l'esito finale del voto a Palazzo Madama.
DISTACCO 'CONGELATO' ANCHE PER 'REPUBBLICA' - L'ultimo sondaggio Demos per 'Repubblica' non presenta particolari sorprese: Pdl e alleati mantengono un margine di 6-7 punti. Ma sulla preferenza personale come presidente del Consiglio si registra una parità assoluta tra Berlusconi e Veltroni, mentre il leader del Pd rimane il personaggio politico in assoluto più apprezzato.
IPSOS, INDECISI VERI SONO SOLO IL 10% - Un sondaggio Ipsos per il 'Sole 24 ore' calcola in 3,8 milioni di elettori, circa il 10%, la quota di indecisi che alla fine voterà. Tra questi il 48% ha più fiducia nel Pd, il 23% nel Pdl. Per recuperare lo svantaggio rispetto a Berlusconi Veltroni dovrebbe assicurarsi il 61% degli indecisi-votanti. Complessivamente la quota degli indecisi, votanti e non votanti, è quasi del 30%.
Uno studio della Lorien che appare sull"Unità' calcola invece in otto milioni i voti in bilico degli indecisi, molti dei quali sarebbero propensi a decidere d"impulsò.
ATS




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