Caccia alla foca, in Canada si ripete la mattanza

OTTAWA - Una vera e propria mattanza che ogni anno, immancabilmente si ripete. Si apre in Canada la stagione della caccia alle foche. 275mila esemplari di questi animali verranno uccisi qui, dove vivono e si riproducono. Il tutto per alimentare un business che, nonostante le condanne degli animalisti, non accenna a diminuire. La pelle e il grasso di questi animali vengono venduti in tutto il mondo, anche se una crescente sensibilizzazione sta spingendo anche l'Unione Europea a misure restrittive contro l'importazione.Il governo canadese ha imposto che i cacciatori garantiscano che scene terribili come proposte nel video in allegato non si verifichino più, che gli animali vengano squoiati solo quando se ne è accertata la morte. "Le foche vengono qui in questo lugo incontaminato per far nascere i loro piccoli, e 3mila cacciatori trasformano tutto questo in un massacro per consentire alla gente di abbellirsi con le loro pelli". spiega Wayne Pacelle, presidente della Humane Society americana. Il Governo canadese sottolinea che il numero di esemplari oggi si aggira intorno ai 5milioni e mezzo, circa il triplo del milione e 800mila registrati negli anni '70. Il portavoce del dipartimento canadese della pesca e gli oceani spiega come la politica globale sia stata di tutela della specie. "Bisogna però considerare anche che molte di queste comunità vivono in zone remote e la caccia alle foche è la loro unica fonte di sostentamento". Ragioni che trovano sempre meno comprensione nell'opinione pubblica occidentale, in Europa il Belgio e l'Olanda hanno già approvato leggi che vietano l'importazione pelli, grasso e carne di foca.

AGR