PAVIA: OMICIDIO GARLASCO - LA CUGINA PAOLA, CHIARA SI FIDAVA DEL SUO ASSASSINO
Milano, 22 ago. (Adnkronos) - Se lunedi' 13 agosto Chiara "ha aperto al suo assassino, lo ha fatto entrare in casa e gli ha girato le spalle, e' perche', chiunque fosse, aveva la sua piena fiducia". Lo scrive sul settimanale 'Oggi' Paola Cappa, cugina di Chiara Poggi, la ragazza di 26 anni uccisa lo scorso 13 agosto nella sua villetta di Garlasco, in provincia di Pavia. Per Paola, una delle due gemelle cugine di Chiara, l'assassino doveva aveva la fiducia della vittima. "Non c'erano scorciatoie per nessuno con Chiara -continua Paola- nemmeno per me o Stefania, che eravamo sue cugine. Abbiamo dovuto crescere, conoscerci e poi, con gli anni, e' maturato anche il nostro rapporto".
Paola ricorda l'infanzia, trascorsa con Chiara, e la difficolta' ad instaurare un rapporto con una persona "riservata, pulita", "unica nella sua purezza" e "perfetta" come Chiara. "Si parlava -ricorda Paola- ma per anni non abbiamo avuto un vero rapporto confidenziale. Quello e' venuto dopo. Negli ultimi tempi tra noi era un continuo scambio di segreti. Ci dicevamo tutto". Chiara "aveva un irrinunciabile bisogno di studiare tutto e tutti, per capire sempre persone e situazioni. Per aprirsi con qualcuno aveva bisogno di fidarsi ciecamente. Senza riserve". E ora Paola non riesce a "metabolizzare" la tragedia. "Ho letto e riletto cento volte la stessa scena -scrive- Chiara che apre la porta di casa, una persona che entra, la prende a martellate in testa e la abbandona morta sulle scale. Chiara non c'e' piu', mi dico, ma non riesco ad accettare la sua fine. Non vedo niente di umano in questa storia. E dopo tanti giorni non riesco ad accettare nulla di quello che e' successo".




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