Serbia: famiglia Milosevic sotto tiro, mandato contro vedova
BELGRADO - La Corte distrettuale di Belgrado ha annunciato oggi l'imminente ripristino dell'ordine di arresto nei confronti di Mirjana Markovic, vedova del defunto ex leader serbo e jugoslavo Slobodan Milosevic, finita sotto inchiesta per malversazione dopo la caduta del regime del marito.
La Markovic, che da alcuni anni è riparata in Russia, fuori dalla portata degli organi giudiziari della nuova Serbia, si era vista sospendere un precedente mandato di cattura a marzo, in cambio del pagamento di una cauzione. Un beneficio che era stato concesso per consentirle di tornare in patria (cosa che non aveva comunque fatto per prudenza) e assistere ai funerali del marito, morto nel frattempo in una cella del Tribunale internazionale dell'Aja (Tpi), dinanzi al quale era sotto processo per i crimini delle guerre jugoslave degli anni '90.
La revoca della sospensione del provvedimento è stata ora decisa dalla Corte in quanto la Markovic non si è presentata a una successiva convocazione e non ha neppure comunicato ai giudici belgradesi un asserito cambiamento del suo indirizzo moscovita.
Ugualmente senza effetto pratico sembrano destinate a restare, intanto, le iniziative giudiziarie che la magistratura serba continua a portare avanti anche nei confronti dei due figli dei coniugi Milosevic: l'ex faccendiere playboy Marko e la solitaria Marija.
Marko, che risulta a sua volta rifugiato in Russia, si è visto annullare (dopo che un testimone si era tirato indietro) un mandato d'arresto emesso a suo tempo per il suo presunto coinvolgimento in minacce e affari sporchi, oltre che per un'aggressione. Secondo il tabloid Kurir, un nuovo ordine di cattura potrebbe essere tuttavia alle porte, dopo la fresca testimonianza di un ex ufficiale dei servizi segreti che pare abbia tirato in ballo Milosevic junior per diverse magagne, accusandolo tra l'altro d'aver personalmente ucciso un rivale.
Quanto a Marija, separata da tempo dal resto della famiglia e rintanata stabilmente in Montenegro, le indagini che la riguardano hanno a che fare con i colpi di pistola che la donna sparò in aria nella convulsa notte del 1. aprile 2001, quando le nuove autorità serbe fecero arrestare suo padre in vista dell'estradizione all'Aja. Una vicenda per la quale pure sul capo di Marija Milosevic pende un mandato (per resistenza): mandato sospeso più volte, ma riemesso un paio di mesi fa dopo l'ennesimo rifiuto della donna - che accampa problemi di salute sin dall'avvio del processo - di presentarsi in aula.




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