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COMO: Carnini a Parmalat? Il passaggio di proprietà di una fetta dell'azienda comasca non preoccupa gli allevatori Varesotti

Ma non tutti si dicono convinti che l'operazione possa portare vantaggi ai produttori della zona
COMO: Carnini a Parmalat? Il passaggio di proprietà di una fetta dell'azienda comasca non preoccupa gli allevatori Varesotti
Ma non tutti si dicono convinti che l'operazione possa portare vantaggi ai produttori della zona
VILLA GUARDIA. Torna tutto in alto mare sul fronte della trattativa per l’entrata in scena di “Parmalat” nel capitale sociale della “Carnini” di Villa Guardia dopo lo stop all’operazione impressa dall’Antitrust che ravvisa la possibilit...
VILLA GUARDIA.

Torna tutto in alto mare sul fronte della trattativa per l’entrata in scena di “Parmalat” nel capitale sociale della “Carnini” di Villa Guardia dopo lo stop all’operazione impressa dall’Antitrust che ravvisa la possibilità della creazione di una sorta di monopolio del latte fresco in Lombardia.Le trattative in atto da qualche mese, ormai, per la cessione di una quota azionaria della storica azienda lattiera comasca non sembrano, però, preoccupare il mondo agricolo varesino. L’azienda della famiglia Carnini, infatti, raccoglie pressoché tutta la produzione di latte proveniente dalle stalle del Varesotto e che confluisce nella Cooperativa “Prealpina Latte”, che, ricordiamolo, mette in commercio il “Latte Varese”, una delle tre centrali non ancora assorbite dalle due principali produttrici di latte come Parmalat e Granarolo. La possibile cessione di una parte delle azioni Carnini a Parmalat non sembra che possa turbare gli attuali equilibri con i produttori del Varesotto tanto che il Segretario Provinciale della Confagricoltori si dice tranquillo e convinto che, alla fine, la quota che Carnini andrà a cedere sarà di gran lunga inferiore a quanto si vocifera. Tranquillità viene espressa anche da Carlo Bergamaschi, ex Presidente della Coldiretti varesina e allevatore che consegna qualcosa come 12.000 quintali di latte ogni alla Carnini: “La Carnini – ricorda Bergamaschi – paga un sovrapprezzo di 55 lire al litro rispetto al costo regionale per ottenere ogni giorno latte di alta qualità e la Parmalat muove il 40% di latte fresco. Con il passaggio delle quote – dice ancora Bergamaschi – probabilmente non cambierà nulla”. Chi, invece, non è molto ottimista è Claudio Vallini, Presidente della Coldiretti e allevatore con stalla a Venegono nonché Vice Presidente della “Prealpina Latte”. Secondo Vallini la Parmalat acquista il pacchetto Carnini solo per il consistente mercato che detiene l’azienda comasca.Ma c’è anche un altro aspetto che sottolinea il Presidente delle Coldiretti di Varese: “Parmalat paga di meno ogni litro di latte. Ad esempio: chi consegna la propria produzione a Lactis, che produce latte fresco ed è di proprietà della Parmalat, in casa non più di 25,30 lire di sovrapprezzo. Una miseria. L’esperienza – spiega Vallini – che abbiamo maturato con Lactis insegna”. Il Numero Uno della Coldiretti, insomma, avrebbe preferito che Carnini restasse in mano alla famiglia giunta a Villagurdia dalla Valtellina e che in pochi anni, tutto sommato, è riuscita a diventare una garanzia per la qualità e la freschezza. "Io avrei - aggiunge Vallini - avrei preferito che Carnini non vendesse, e lo dico sia come allevatore sia come presidente della Coldiretti”.Un altro personaggio della vita spesa fra le vacche prealpine e che si dice dubbioso sull’operazione è Fabio Binelli che in una recente intervista rilasciata ai colleghi di “Varesenews” non ha dubbi: “Il passaggio delle quote di maggioranza della Carnini dalla famiglia Carnini alla Parmalat porta con sé due elementi contrastanti – spiega Fabio Binelli –. Uno è negativo: la Carnini è una media azienda lattiera con un forte radicamento sul territorio e verrebbe ceduta al leader italiano del latte, aumentando in maniera preoccupante la concentrazione del mercato in poche aziende. Se la competizione con queste aziende avviene sui prezzi, le piccole realtà sono destinate a scomparire. Ma ha anche un risvolto positivo, almeno per noi della Prealpina latte: la nostra centrale in questo modo rimarrà l’unica a proporre un latte prodotto a pochi chilometri da casa”.
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