Algeria: parlamento adotta nuovo codice di famiglia
ALGERI - Come era previsto, e malgrado ancora ieri le associazioni femminili abbiano organizzato riunioni pubbliche per protestare vivamente contro quello che definiscono "il codice dell'infamia", il parlamento algerino ha oggi approvato a grande maggioranza l'ordinanza presidenziale per la riforma del codice della famiglia. Per avere potere di legge il testo dovrà passare al senato ma il risultato è scontato.
Il testo reintroduce la figura del "tutore", o wali, perchè la donna anche maggiorenne possa sposarsi, che era stata abolita nella prima stesura del settembre scorso. Unica apertura, la legge concede alla donna il diritto di scegliere il suo tutore. Una sfumatura che le associazioni femminili hanno interpretato come una presa in giro, continuando a reclamare l'abrogazione pura e semplice del codice adottato nel 1984, che, insistono ad ogni occasione, rende la donna algerina una cittadina di serie B.
Resta anche la poligamia, seppure sottoposta al consenso previo delle mogli presenti e future e all'autorizzazione del presidente del tribunale territorialmente competente che dovrà verificare il parere delle spose, i motivi delle nuove nozze e la capacità dello sposo a garantire le condizioni di equità nei confronti delle diverse mogli previste dalla sharia, la legge islamica. Comunque, protestano le donne, se non dovesse avere il permesso dal tribunale, l'uomo ha sempre l'arma del divorzio o del ripudio.
Unici punti apprezzati dalle donne l'obbligo del marito di assicurare un tetto alla moglie e ai figli affidati alla madre, in caso di divorzio, e l'abolizione del matrimonio per procura con il quale una donna si ritrovava sposata a sua insaputa.
La lotta comunque non è finita con il voto del parlamento. Le associazioni femminili intendono continuare a battersi finchè non otterranno l'abrogazione del codice e stanno preparando ricorsi a tutte le istanze internazionali possibili. Ieri otto organizzazioni riunite alla Maison de la presse di Algeri hanno annunciato che si rivolgeranno alla commissione delle donne delle Nazioni unite affinchè intervenga e ricordi al governo algerino il suo impegno a rendere esecutive le convenzioni internazionali che ha firmato. Tra cui quella sull'eliminazione delle discriminazioni nei confronti delle donne.




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