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DOPING: Scoperto dalla Guardia di Finanza colossale traffico di prodotti dopanti e pericolosi fra Ticino e Italia

Dopo 3 mesi di indagini partite da un sequestro avvenuto in centro sportivo, il P.M. Meliota ha iscritto sul registro degli indagati almeno sei persone. Inchiesta estesa anche nel Lecchese. Lunedì conferenza stampa alla presenza del Procuratore per tutti i dettagli
DOPING: Scoperto dalla Guardia di Finanza colossale traffico di prodotti dopanti e pericolosi fra Ticino e Italia
Dopo 3 mesi di indagini partite da un sequestro avvenuto in centro sportivo, il P.M. Meliota ha iscritto sul registro degli indagati almeno sei persone. Inchiesta estesa anche nel Lecchese. Lunedì conferenza stampa alla presenza del Procuratore per tutti i dettagli
COMO - Partendo dal sequestro di prodotti dopanti altamente pericolosi trovati negli spogliatoi di un centro sportivo, il Nucelo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale di Como della Guardia di Finanza avrebbe scoperto...
COMO -Partendo dal sequestro di prodotti dopanti altamente pericolosi trovati negli spogliatoi di un centro sportivo, il Nucelo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale di Como della Guardia di Finanza avrebbe scoperto un ingente traffico fra Ticino e Italia nell’ambito di una inchiesta coordinata dal Sostituto Daniela Meliota e che sta interessando non solo il Comasco e il cantone elvetico di lingua italiana, ma anche il Lecchese. Al momento l’operazione, che starebbe per concludersi, è coperta dal massimo riserbo degli inquirenti. Tuttavia si è saputo che sono in corso in questi giorni altri sequestri ed interrogatori di atleti (si fa per dire) che fanno uso di sostanze proibite per la crescita muscolare e per avere prestanze fisiche e prestazioni sportive che altrimenti non sarebbero in grado di offrire. Nel mirino degli inquirenti non dovrebbe esserci, però, il ciclismo almeno una volta tanto. Sembra certo, invece, che le Fiamme Gialle di via Raimondi abbiano individuato un colossale traffico internazionale di anabolizzanti molto pericolosi per la salute pubblica e che sarebbero stati trattati e commercializzati al di fuori di ogni tipo di autorizzazione e controllo finiti poi nelle mani di atleti di piccolo calibro, poco più che amatoriali, con pochissimi scrupoli a tanta incoscienza. Atleti, comunque, sconosciuti al grosso pubblico. Le indagini sarebbero iniziate tre mesi fa e al momento sul registro degli indagati vi sarebbero non meno di sei nominativi chiamati a rispondere di traffico internazionale finalizzato allo spaccio di sostanze anabolizzanti.

di Bob Decker

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