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L'OSPITEIniziativa contro la dispersione degli insediamenti: il suolo, risorsa preziosa

08.02.19 - 08:46
Cristina Gardenghi, studentessa in ingegneria ambientale ETHZ, candidata GC Verdi del Ticino
Iniziativa contro la dispersione degli insediamenti: il suolo, risorsa preziosa
Cristina Gardenghi, studentessa in ingegneria ambientale ETHZ, candidata GC Verdi del Ticino

Secondo un dato relativo al 2016, il 5.6% della superficie totale ticinese è occupata da insediamenti, dopo un aumento della superficie edificata del 21.6% avvenuto in circa 25 anni (STAR, 2017). Più di 28 km2 di suolo perlopiù agricolo sono stati sacrificati per la costruzione di nuove abitazioni, capannoni industriali, vie di comunicazione ed altre infrastrutture. Per quanto riguarda in particolare la superficie abitativa, tale sviluppo è risultato essere sovradimensionato di circa 3 volte rispetto ai bisogni previsti per i prossimi 20 anni (STAR, 2017). Abbiamo cementificato la superficie ticinese al ritmo di circa mezzo campo di calcio al giorno, durante gli ultimi 25 anni, senza renderci conto che la maggior parte delle abitazioni costruite neanche ci serviva, compromettendo in modo irreversibile enormi quantità di quella risorsa preziosa e non rinnovabile che è il suolo naturale.

Un suolo sano e non alterato è in grado di fornire molteplici funzioni ad alto valore ecologico ed economico, e rappresenta un elemento fondamentale per l’esistenza e sussistenza di tutti noi. Esso fornisce le condizioni e il supporto necessario alla produzione di derrate alimentari (la FAO riporta che il 95% del cibo che mangiamo è prodotto direttamente o indirettamente sui nostri suoli), ma offre anche da supporto ad una moltitudine di microorganismi, insetti e piante, contribuendo al mantenimento della biodiversità (sempre secondo la FAO, i suoli ospitano il 40% della biodiversità mondiale). L’attività biologica e la sua struttura porosa conferiscono al suolo importanti proprietà di decomposizione e riciclaggio della materia, ma anche di filtro per le acque: in Svizzera l’80% dell’acqua potabile proviene direttamente dal sottosuolo. Inoltre, la sua funzione di supporto permette lo sviluppo di boschi, che oltre a stoccare importanti quantità di CO2 nella fase di crescita, rappresentano anche una fonte importante di energia e legname locale (il WSL riporta che la biomassa presente nei boschi potrebbe generare potenzialmente il 19% del consumo totale lordo di energia in Svizzera).

Un suolo che ha subito alterazioni quali compattazione e impermeabilizzazione non è più in grado di infiltrare e rigenerare acqua e materia, né di ospitare boschi. Inoltre, la cementificazione del suolo ne diminuisce l’inerzia termica, contribuendo a sregolare i microclimi locali e favorendo il fenomeno delle isole di calore, e cioè il surriscaldamento delle aree urbane rispetto alle aree circostanti.

Urge proteggere i nostri suoli perché continuino a fornirci i loro servizi determinanti per l’ecosistema e per la nostra economia. Il prossimo 10 febbraio ci viene offerta un’occasione d’oro per ribadire l’interesse pubblico nella protezione dei suoli nella pianificazione del territorio: un sì convinto all’iniziativa contro la dispersione degli insediamenti!

 

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