Cerca e trova immobili
REGNO UNITO

Sono passati 60 anni dal primo "sì" reale in diretta tv

Il 6 maggio 1960 si sposava la Principessa Margaret, sorella minore della regina Elisabetta II
Keystone
Sono passati 60 anni dal primo "sì" reale in diretta tv
Il 6 maggio 1960 si sposava la Principessa Margaret, sorella minore della regina Elisabetta II
LONDRA - Sono trascorsi ben 60 anni dal primo matrimonio reale trasmesso in diretta televisiva. Era il 6 maggio del 1960 e la Principessa Margaret, secondogenita di re Giorgio VI e sorella minore dell'attuale regina del Regno Unito Elisabetta II, si ...

LONDRA - Sono trascorsi ben 60 anni dal primo matrimonio reale trasmesso in diretta televisiva. Era il 6 maggio del 1960 e la Principessa Margaret, secondogenita di re Giorgio VI e sorella minore dell'attuale regina del Regno Unito Elisabetta II, si univa in matrimonio al fotografo Antony Armstrong-Jones presso l'abbazia di Westminster.

Alla cerimonia presero parte circa 2000 invitati. Ma decine di milioni di persone seguirono quel momento, fino ad allora riservato a pochi, dai salotti delle proprie case.

La coppia ebbe due figli, David (1961) e Sarah (1964). Tuttavia, il matrimonio non fu dei più felici e anzi iniziò ben presto a mostrare le prime crepe. Anche pubblicamente. La loro unione si concluse dopo poco più di 18 anni.

Il divorzio fu messo nero su bianco nel mese di luglio del 1978 e fu il primo dopo quello della principessa Vittoria Melita di Sassonia-Coburgo-Gotha - nipote della regina britannica Vittoria -, che nel 1901 si separò dal marito per poi sposarsi nuovamente nel 1905; sollevando un certo scandalo tra la nobiltà del Vecchio Continente.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE