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SORENGO

Festeggiati i 20 anni del Santabbondio

Una serata indimenticabile
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Festeggiati i 20 anni del Santabbondio
Una serata indimenticabile
di Luigi Bosia   SORENGO - Ieri sera grande festa al ristorante Santabbondio per festeggiarne il 20°. Un ambiente signorile e ricercato che buona parte delle guide gastronomiche classifica come il migliore del Cantone: 18/20 Gault Mill...
di Luigi Bosia
 
SORENGO - Ieri sera grande festa al ristorante Santabbondio per festeggiarne il 20°.
Un ambiente signorile e ricercato che buona parte delle guide gastronomiche classifica come il migliore del Cantone: 18/20 Gault Millau, tre stelle Veronelli e la stella Michelin.
Martin Dalsass che, con la moglie Lorena, da 20 anni gestisce il locale ha un'unica preoccupazione: la scelta di prodotti di qualità e, in ogni piatto, sapore, consistenza e personalità. In più quel tocco d'olio extravergine d'oliva che Martin propone quale ingrediente principe delle sue specialità. Nel 2001 fu premiato quale "cuoco svizzero dell'anno".
 
Un po' di storia!
 
C'era una volta sulla collina, tra i boschi, un grotto rinomato: Il Grotto del Renzo. Vent’anni or sono i proprietari decisero di dare a questo ritrovo di lunga tradizione un diverso indirizzo gastronomico: una cucina adatti ai gusti del nostro tempo, leggera e curata ma nel contempo con origini lontane, preparata con ingredienti freschi di mercato e presentata su grandi piatti bianchi. Una carta ben diversificata con un’appropriata scelta di piatti ma anche con un menu gastronomico sempre nuovo ed attraente. Una cucina aperta fino a tarda sera e ampi posteggi. Un tutto pronto a soddisfare una clientela selezionata.
Nacque così il Santabbondio.
A proporre questo nuovo stile fu chiamato un giovane idealista pieno d’idee e con le capacità professionali per realizzarle.
Martin Dalsass, non aveva ancora 30 anni, ma già figurava tra il Gotha della gastronomia svizzera fino a meritarsi valutazioni molto elevate da parte delle più prestigiose guide. Nei 5 anni precedenti conduceva la brigata di cucina del Grand Hotel Bellevue di Gstaad e prima di allora, dopo aver iniziata la sua carriera in Alto Adige, appena ventenne venne all’estero: Palma di Locarno, La Marée di Parigi.
Di strada ne hanno fatta Martin e Lorena dal loro primo impatto con la Collina d’Oro.
Ricordo ancora quel parfait di trota salmonata su insalatina servitomi quel primo marzo 1987, una domenica a mezzogiorno. Era seguito da risotto con le rane e sminuzzato di vitello e manzo con salsa al pepe. Dieci anni dopo, accompagnato dal famoso fotografo Gianni Renna di Grand Gourmet: una pernice rossa su cavolo rosso e purea di sedano, preceduta da un carpaccio di capriolo e da un medaglione d’imperatore al basilico e molluschi.
Non dimenticherò neppure il pranzo che mi ha preparato per festeggiare i miei 40 anni di matrimonio.
Innumerevoli sono state le mie visite. Mai una défaillance o una discrepanza.
Bravo Martin ma brava anche la moglie Lorena che sapete così bene proporre una cucina meravigliosa che fa onore al Ticino e che meriterebbe un po’ più di considerazione anche da chi è alla testa del nostro turismo!
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