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CURIOSITÀ: Montanelli aveva un figlio segreto

Giovedì esce una biografia su Indro Montanelli scritta da Marcello Staglieno, in cui viene rivelato un segreto che Montanelli raccontò all’autore del libro poco prima di morire. Aveva un figlio segreto, e ne soffriva.
CURIOSITÀ: Montanelli aveva un figlio segreto
Giovedì esce una biografia su Indro Montanelli scritta da Marcello Staglieno, in cui viene rivelato un segreto che Montanelli raccontò all’autore del libro poco prima di morire. Aveva un figlio segreto, e ne soffriva.
Un anno prima della sua morte Indro Montanelli rivelò al suo amico Marcello Staglieno, un segreto che il noto giornalista italiano non aveva mai rivelato a nessuno. Oggi quel segreto viene raccontato nel libro edito dalla Mondatori “Montanell...
Un anno prima della sua morte Indro Montanelli rivelò al suo amico Marcello Staglieno, un segreto che il noto giornalista italiano non aveva mai rivelato a nessuno. Oggi quel segreto viene raccontato nel libro edito dalla Mondatori “Montanelli- Novant’anni controcorrente” che Staglieno ha scritto e che da giovedì sarà sugli scaffali di tutte le librerie d’Italia. Una bella mossa pubblicitaria, non c’è che dire.

Staglieno era stato amico molto intimo di Montanelli. Insieme a lui era stato fondatore del “Giornale” nel 1974 e insieme avevano scritto due saggi: L'archivista (1980) e Leo Longanesi (1984).

L’ultimo capitolo del libro, quello in cui si parla del figlio segreto è stato pubblicato sul quotidiano on-line ilNuovo.it. Montanelli aveva conosciuto a Londra, nella primavera del 1935, una nobile donna irlandese, una certa Ethel. Entrambi di piacquero e ci fu la classica notte d’amore. Poi Montanelli tornò in Italia, si arruolò per l’Abissinia. Nel ’37, una mattina se la ritrovò di fronte in via del Sudario, con un bambino al collo. La ragazza giurò che si trattava del loro figlio. “Lei pianse, mi commossi –si legge nel libro- cedetti il giorno dopo, assicurandole che avrei badato a entrambi. Lei non volle nulla, mi disse ch'era ricca di suo. Le firmai un riconoscimento di paternità. La mattina successiva andai al suo albergo, mi dissero che era partita. Le scrissi a Londra. Non rispose. Da allora non l'ho più rivista. E neppure il bambino...”.

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