In ricordo di Korda: la scomparsa ieri del celebre fotografo che scattò la foto al "Che" ha riacceso gli interessi su questo autore
e' stato stroncato da un'infato a Parigi all'età di 72 anni. Abbiamo raccolto in internet una breve sintesi della sua vita e dei suoi ideali, delle circostanze in cui scattò la celebre foto, e della lotta legale contro le industrie che volevano farne un marchio pubblicitario
UN PAIO DELLE NUMEROSE VICISSITUDINI LEGALI LEGATE ALLO SFRUTTAMENTO DELL'IMMAGINE DEL "CHE"
da: "Il Nuovo" del 29 ottobre 2000 - (www.ilnuovo.it)
Battaglia legale in Norvegia per impedire l'uso "libero" della celebre immagine di Guevara scattata da Alberto Korda Diaz Oslo - La foto di Che Guevara sui contenitori del latte norvegesi? Giammai. I giudici saranno chiamati a esprimersi, nei prossimi giorni, su una contesa che vede schierati da un lato Fidel Korda (figlio di quell'Alberto Korda Diaz che scattò nel 1960 l'immagine più famosa del "Che") e l’azienda che distribuisce il latte. Dal 17 maggio 1998 la foto di Guevara ha infatti sostituito, a sorpresa, quella del re Harald e della regina Sonia sui "tetrapak". L’idea è venuta all’agenzia pubblicitaria Bates Design, che in questo modo ha sospinto verso l’alto le vendite di latte fresco, riuscendo ad attrarre anche i clienti più giovani (il Che è un simbolo molto amato in Norvegia anche fra le generazioni che sono nate dopo la sua scomparsa). Fidel Korda vive nel Paese scandinavo da quindici anni e da quel 17 maggio del ’98 non ha smesso di reclamare i diritti d’autore. Ma ha sempre ottenuto la stessa risposta: il comandante Che - gli hanno ripetuto i dirigenti della Bates Design - è come la Monna Lisa di Leonardo o, al limite, i santini cattolici. Insomma, la foto del leggendario comandante cubano non avrebbe niente a che vedere con il personaggio in carne e ossa di nome Che Guevara. E' soltanto un’icona, un simbolo, che appartiene ormai a tutti. I giudici di Oslo dovranno ora decidere se questa interpretazione è corretta. E certamente il loro verdetto avrà un’influenza anche sulle altre controversie simili aperte in altre zone del mondo. Fidel Korda chiede un risarcimento di 500.000 corone norvegesi (circa 130 milioni di lire). Non molto, per l’uso di una foto che è già finita su migliaia di poster, libri, giornali, e soprattutto è entrata nell'immaginario collettivo.
Niente più vodka per il Che Un tribunale di Londra dà ragione a Korda, il fotografo che scattò la famosa foto 40 anni fa: non può essere usata per la pubblicità
Londra 15 settembre - La foto del 'Che', quella famosa, riprodotta in milioni di manifesti, su magliette e bandiere in tutto il mondo, non pubblicizzerà più la vodka Smirnoff. Un tribunale di Londra ha dato ragione al fotografo Alberto Diaz Gutierrez, meglio noto come Korda, che la scattò 40 anni fa, riconoscendogli la proprietà dei diritti sull'immagine. Korda, che non ha mai preteso in passato diritti d'autore per quel ritratto di Ernesto Che Guevara, si e' opposto all'uso che la societa' britannica produttrice della vodka Smirnoff aveva iniziato a farne: gli avvocati del settantunenne fotografo si sono rivolti all'Alta corte di Londra, ottenendo soddisfazione. ''L'uso dell'immagine di Che Guevara per vendere vodka - ha spiegato Korda ai giornalisti - e' un insulto al suo nome e alla sua memoria. ''Lui non ha mai bevuto alcool, non era un bevitore, e il bere non puo' essere associato alla sua immortale memoria''. Korda, con un accordo extragiudiziario, ha ottenuto una somma di denaro (la cui entita' non e' stata resa nota) come compensazione per l'uso improprio del ritratto del rivoluzionario: tale denaro verra' destinato - ha precisato il fotografo - all'acquisto di medicinali per i bambini cubani. L'immagine piu' famosa del Che, fu scattata da Korda a Cuba per un giornale dell'isola il 5 marzo del 1960.
UN'IMMAGINE E LA SUA STORIA
da: http://www.cubaweb.it/
L'avventura fotografica di Korda, Alberto Díaz per l'anagrafe, è legata indissolubilmente alla recente storia cubana e alla rivoluzione castrista. Fotografo di moda d'indiscussa capacità (negli anni '50, va ricordato che per gli americani l'Avana era simile a Las Vegas), viene cooptato direttamente da Fidel Castro: "Subito dopo la rivoluzione e le grandi manifestazioni popolari di piazza che avevo cominciato a fotografare per il quotidiano cubano "Rivoluzione" vengo avvicinato in studio da Fidel in persona che si complimenta con me e perentoriamente dice: "da oggi lavori personalmente per me". Inutile dire che Korda accetta volentieri questa nuova ed incredibile scommessa fotografica. Abbandona la moda e si dedica anima e corpo alla causa rivoluzionaria. Segue quindi Fidel e Che Guevara sia nelle manifestazioni ufficiali, sia in quelle popolari o più strettamente private, come testimoniano la sequenza del Ché che gioca a golf con Castro o il Ché irriconoscibile e sporco dopo una giornata di lavoro nei campi, con le prime macchine, per il taglio della canna da zucchero. Numerosi sono gli aneddoti che mi ha raccontato durante il primo incontro; ricordo lo scherzo che un giorno Fidel gli ha giocato: "- Korda, domani partiamo all'alba per la sierra - mi preparo con gli scarponi, la divisa pesante e dopo ore e ore di volo mi ritrovo a Mosca. Scendo ovviamente per primo dall'aereo per ritrarlo mentre si affaccia sulla scaletta e il giorno dopo leggo su un giornale moscovita - ieri è arrivato a Mosca il leader cubano Fidel Castro preceduto da un hippie -". Le sue fotografie del primo periodo postrivoluzionario perdono molti dei connotati estetizzanti che caratterizzavano le sue immagini di moda, diventando immagini fresche, semplici ed emotivamente suggestive, private, come sono, dell'alone mitico e tipico che avvolge altri capi di stato. Diverso è il caso del "guerrigliero eroico", la celebre foto del Ché del 1960. Il fatto drammatico della nave esplosa nel porto dell'Avana con numerosi morti e feriti e gli imponenti funerali pubblici il giorno dopo è noto. Mentre Fidel parlava sul palco compare per pochi secondi Ché Guevara che scruta serio la folla silenziosa; pochi secondi anche per Korda per puntare la fedele Leica 90 millimetri e scattare due soli fotogrammi, uno verticale e uno orizzontale. Il negativo integrale che pubblichiamo ritrae il Ché nella parte centrale tra il profilo di un uomo e le foglie di una palma. Korda intuisce subito la forza espressiva del Ché e stampa solo la parte centrale del fotogramma. La fotografia non viene pubblicata sui giornali cubani. Dopo la morte del Ché nel 1967 l'editore italiano Feltrinelli, in una delle sue visite a Cuba, vede questa foto e Korda gliene regala due copie. Il resto è storia conosciuta: proprio dall'Italia fa il giro del mondo e viene ripresa diventando la più famosa immagine simbolo di speranza per tutti i tempi, con quell'aggiunta di romanticismo per la fine prematura del protagonista che ancora oggi suggestiona l'immaginario collettivo di giovani e non. Korda vanta il primato di diffusione di una sola immagine.
Nelle foto in basso: la prima in bianco e nero verticale è l'immagine come la conosciamo noi di Che Guevara, invece l'immagine in bianco e nero orizzontale è proprio come la scattò originariamente Korda, che provvide poi a tagliarla.




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