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CANTONE"E' un voto fantastico"

09.02.14 - 16:23
Con questo sì i ticinesi hanno detto che "l'essere umano viene prima dell'economia. Ora il Consiglio di Stato si presenti al popolo e finisca di dire che la libera circolazione ha fatto bene al Ticino"
Foto d'archivio (Tipress)
"E' un voto fantastico"
Con questo sì i ticinesi hanno detto che "l'essere umano viene prima dell'economia. Ora il Consiglio di Stato si presenti al popolo e finisca di dire che la libera circolazione ha fatto bene al Ticino"

BELLINZONA - "Questo è un voto fantastico". Definisce così il "Sì" ticinese all'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa Sergio Savoia, coordinatore dei Verdi e uno dei protagonisti di spicco della campagna ticinese.

Savoia, si aspettava di più del 68% in Ticino?
"La percentuale è altissima. 7 elettori su 10 hanno detto di sì a questa iniziativa. Sono elettori che non si sono fatti spaventare dall'accusa di xenofobia e di razzismo e dal terrorismo che è stato fatto su questo tema. Le cifre diventano addirittura eclatanti se ci si sposta nel sud del cantone, in cui vi sono località dove i "Sì" hanno superato abbondantemente il 70%. Faccio notare a chi minimizza che questo è il risultato più chiaro ed evidente di tutte le questioni poste al popolo sulle libera circolazione. Sono al settimo cielo".

E se dovesse vincere il "No" a livello federale sarebbe deluso?
"Ricordiamoci che un mese fa nessuno si sarebbe sognato risultati del genere. In tutti i casi, anche se dovesse vincere il "no" a livello federale, nulla sarà più come prima".

Cosa cambierà?
"In Ticino, per quanto ci riguarda, pretendiamo che il Consiglio di Stato e il Parlamento cambino registro: devono finirla di dirci che la libera circolazione è stata un bene quando il popolo si è espresso in questo modo. Noi pretendiamo che il Consiglio di Stato si presenti al popolo e dimostri che ha capito la lezione e con umiltà cominci a fare quello che deve fare per rappresentare i propri cittadini. Che vinca il "Sì" o il "No" a livello svizzero la libera circolazione è finita. Bisogna stabilire se finisce stasera o tra un anno o un anno e mezzo".

Tanti "sì" non derivano dall'invidia, ossia dal fatto che il collega frontaliere che svolge la  stessa mansione di un ticinese può permettersi il mutuo, la macchina nuova, e una tranquillità finanziaria che il ticinese, invece, non ha, in quanto deve affrontare spese molto consistenti, quali l'affitto, la cassa malati, e un costo della vita generalmente molto più elevato rispetto al collega frontaliere?
"Difficile valutare questi aspetti. Con un risultato così netto viene fotografata una insofferenza totale nei confronti della situazione che si è creata. E non credo che sia una questione di invidia. Io penso che ognuno di noi conosca un ticinese  che è stato sostituito da un frontaliere o si trova confrontato con famiglie con figli che non trovano lavoro perché costano troppo rispetto a un frontaliere. E' questa la realtà, un fenomeno sociale che tra un anno o due non farà altro che peggiorare. Il voto è stato molto razionale, di testa e non di pancia".

Non bisognerebbe ora mettere in dubbio i lobbysti, i poteri economici e la struttura economica di una Svizzera che mantiene prezzi molto alti per affitti, alimentari, sanità, eccetera?
"E' indubbio che questo è stato anche un voto di ribellione contro una certa imprenditoria e un certo capitalismo senza scrupoli. Ed è per questo che ritengo che sia un voto fantastico. E' il voto di un popolo che dice: le persone vengono prima dell'economia. Chi non lo capisce e si nasconde dietro la lettura della xenofobia o è stupido o fa finta di non capire. D'altra parte il Ticino ha quasi votato Sì all'iniziativa 1:12. Ciò dimostra che questa componente è presente".

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