Invita a partecipare al presidio del 9 dicembre che si terrà davanti al Parlamento cantonale
LUGANO - «Compensare pienamente il carovita e rinunciare ai tagli che peggiorano la qualità di vita della popolazione». È la richiesta al Parlamento e al Governo ticinese fatta ancora una volta dall'assemblea dei pensionati VPOD, riunitasi ieri a Lugano. L’assemblea invita a partecipare al presidio del 9 dicembre alle 17.30 davanti al Parlamento cantonale per protestare contro i tagli nella scuola, che toccano in particolare: i docenti supplenti, il monte ore, i sussidi per i docenti di educazione musicale e di educazione fisica nelle scuole comunali, la pedagogia speciale.
«Qualora nella sessione del 9-11 dicembre il Parlamento ticinese dovesse approvare i decreti legislativi che tagliano i sussidi cantonali di cassa malati e i finanziamenti alla pedagogia speciale, l’assemblea appoggerà la raccolta firme a sostegno dei referendum lanciati dal Comitato No ai tagli», si legge. «Come già ribadito nel 2023 è necessario un cambiamento di paradigma nella gestione delle finanze pubbliche: il cosiddetto “decreto Morisoli” ed il freno costituzionale all’indebitamento vanno assolutamente rivisti per garantire un futuro migliore alla popolazione».
Nel corso dell'assemblea non sono mancate le critiche al governo federale in relazione alla 13a AVS. I pensionati VPOD Ticino sono contrari al progetto di Berna: «Il progetto del Governo prevede di versare la tredicesima AVS solamente nel mese di dicembre 2026 e non già nel mese di dicembre 2025: questo è incomprensibile, perché l’AVS dispone di 50 miliardi di franchi di patrimonio», dicono. «Il Consiglio federale propone pure di diminuire il contributo della Confederazione all’AVS, che passerebbe dal 20,2% à 19,5% e nel contempo vuole aumentare di 0,7 punti percentuali l’IVA. Si tratta di una modifica finanziaria che è inaccettabile, in quanto penalizza chiramente i ceti meno abbienti».