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VOTAZIONI CANTONALIPassa la riforma fiscale: «Un regalo ai ricchi? Il solito disco rotto della sinistra»

09.06.24 - 17:57
La popolazione ticinese ha accettato il pacchetto con il 56.89% dei voti. Esulta Piero Marchesi. Tutta la delusione invece di Ivo Durisch.
TiPress
Passa la riforma fiscale: «Un regalo ai ricchi? Il solito disco rotto della sinistra»
La popolazione ticinese ha accettato il pacchetto con il 56.89% dei voti. Esulta Piero Marchesi. Tutta la delusione invece di Ivo Durisch.

BELLINZONA - Piero Marchesi tira un sospiro di sollievo: alla fine la riforma della legge tributaria l’ha spuntata. Il popolo ticinese ha accettato con 56.89% dei voti il pacchetto di misure voluto per modernizzare il sistema fiscale del Cantone. «È un risultato importante, che fa piacere», ci ha spiegato il presidente dell’UDC ticinese, in prima linea a favore della riforma.

Uno slogan efficace - Il voto di oggi 9 giugno, secondo Marchesi, «conferma come i contribuenti siano stufi degli aumenti di tasse e imposte». Rappresenta inoltre «un chiaro segnale alla politica del centrosinistra». Uno slogan che era stato il centro della campagna del comitato del “sì”.

«Alle solite situazioni disastrose paventate dalla sinistra non ci crede più nessuno. È la dimostrazione che non si può spremere i cittadini. Classifiche intercantonali alla mano, il Ticino era tra gli ultimi posti. Ora si sta andando verso la direzione giusta». 

Spazio dunque al vero pomo della discordia: gli sgravi fiscali per i redditi alti e la tanto discussa concorrenza intercantonale. «Con questa riforma non diventeremo i primi della classe, ma saremo in una buona media nazionale».

L'obiettivo non è infatti quello di competere con Zugo. «Non saremo certamente tra i più aggressivi. Ma nemmeno tra i più penalizzanti come invece eravamo prima del voto di oggi». Si apre quindi un nuovo orizzonte «di opportunità per attrarre dei cittadini dalla Svizzera interna che potrebbero decidere di portare il domicilio in Ticino».

«Il disco rotto della sinistra» - Un “regalo ai ricchi”, come additato dall’opposizione alla riforma? «È il solito disco rotto che la sinistra usa in qualsiasi riforma che propone una diminuzione della pressione fiscale in qualsiasi occasione». Di certezze però al momento non ce ne sono.

«C'era però la certezza che se non avessimo fatto nulla più contribuenti sarebbero scappati». Adeguare l'attrattività fiscale alla media intercantonale «posizionerà il nostro cantone come un cantone che accoglie anche contribuenti facoltosi». Niente scommesse quindi, «ma un investimento sul futuro del Ticino».

Rammarico nel fronte progressista - Chi invece guarda il futuro con preoccupazione è il fronte progressista, contrario non alla totalità della riforma ma solo ad alcuni (cruciali) dossier. «È un secondo esempio di pacchetto fiscale che è stato confezionato in un unico oggetto di votazione. Hanno inserito un po' di misure per il ceto medio, un po' di misure per le persone facoltose e quindi sono stati accontentati un po' tutti», ci ha spiegato Ivo Durisch, capogruppo PS in Gran Consiglio.

Il rammarico è quindi quello di non aver scomposto un pacchetto di riforme che, secondo il capogruppo del PS, bisogna portare al voto in modo separato. «Eravamo per una votazione distinta democratica. Invece non è andata così neanche stavolta», spiega Durisch.

«Chiaramente l'occhio a breve termine del cittadino ha fatto la scelta di non aumentare le imposte, anche se questo significa solo otto franchi per il ceto medio. Ci sono però tagli più importanti all’orizzonte. Si è scelto l’uovo oggi e non la gallina domani».

Tagli in vista - Un orizzonte nero che, secondo il capogruppo socialista, porterà «tagli in settori come la formazione, la pedagogica, l’accompagnamento degli allievi in difficoltà, l’inclusione, se le imposte non si alzano». E qui si arriva a un altro punto: «Le persone del ceto medio che hanno figli con difficoltà si vedranno tagliare le possibilità inclusive per i ragazzi».

Eppure l’aspetto che proprio non va giù al capogruppo del PS è stato l'aver convogliato in un pacchetto unico una riforma con diversi dossier. «Io credo veramente che sia in qualche modo imbrogliare la democrazia», ha spiegato Durisch senza usare mezzi termini. C’erano infatti già pronte tre iniziative in Gran Consiglio del PS sui tre aspetti che il fronte progressista appoggiava. 

Una mossa che il fronte opposto ha chiamato "giochi pre-elettorali". «Mi dica lei: una persona con una convivenza che chiede di essere equiparata al matrimonio, cosa c’entra con le persone molto facoltose? Sono due oggetti della legge tributaria che non c’entrano l’uno con l’altro. Entrambe le persone prese in causa hanno votato sì perché coinvolte».

La riforma fiscale - Ma cosa prevede nel dettaglio? La riforma della legge tributaria, approvata lo scorso 23 dicembre dal Gran Consiglio e portata al voto popolare da un referendum targato Ps e Verdi, prevede un pacchetto di diverse misure atte a modernizzare il quadro fiscale del cantone. Sono quattro gli assi portanti sui quali si articola il progetto. 

Uno sconto d’imposta generalizzato dell’1,66% e sgravi fiscali per i redditi alti, che vedranno l’aliquota massima scendere dal 15 al 12%. La riduzione sulle imposte per donazioni e successioni e un aumento delle deduzioni per spese professionali sono misure decisamente meno contestate.

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