«Bloccare i confini sarebbe una misura sproporzionata»

Alain Berset e i ministri della Salute dei Paesi che confinano con l'Italia concordano: «Sbagliato chiudere le dogane»
ROMA - Il consigliere federale Alain Berset e gli altri ministri della Salute dei paesi confinanti con l'Italia hanno convenuto che chiudere i confini con il Paese - particolarmente toccato dal coronavirus - sarebbe «una misura esagerata». Lo ha detto il ministro della Salute italiano Roberto Speranza al termine del vertice in cui hanno partecipato numerosi ministri.
Oltre a Berset, presenti all'incontro anche il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, la commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides e i ministri della Salute di Austria, Francia, Slovenia, Croazia e Germania. «Bloccare i confini sarebbe una misura sproporzionata e sbagliata», ha aggiunto Speranza.
«Dai Paesi confinanti fiducia sulle nostre misure», ha detto Speranza, precisando che gli italiani potranno continuare a viaggiare, raggiungendo anche il Ticino e la Svizzera. «I grandi eventi internazionali non saranno cancellati a priori ma saranno valutate caso per caso le misure appropriate da prendere».
Una dichiarazione in sei punti - Una dichiarazione congiunta in sei punti che illustra una posizione comune per fronteggiare l'emergenza coronavirus. È quella adottata oggi dal consigliere federale Alain Berset a Roma insieme ai ministri della Salute di Italia, Austria, Croazia, Germania, Francia, Slovenia e San Marino.
Questi i sei punti:
- tenere aperti i confini, chiuderli sarebbe sproporzionato e inutile al momento;
- condividere e standardizzare le informazioni per i viaggiatori che rientrano dalle aree a rischio o che viaggiano verso di esse;
- divisione delle informazioni mediche ed epidemiologiche;
- standardizzare le informazioni per i professionisti e il pubblico, incluse possibili informazioni comuni ai confini;
- conference call internazionali regolari;
- nessuna cancellazione a priori di grandi eventi.




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