Allevi commuove il pubblico. «La malattia porta dei doni»


Il compositore è stato protagonista di uno showcase alla RSI. «Gioia profonda nel parlare della mia filosofia del dolore e della musica»
Il compositore è stato protagonista di uno showcase alla RSI. «Gioia profonda nel parlare della mia filosofia del dolore e della musica»
LUGANO - Giovanni Allevi è tornato ieri sul palco degli showcase della RSI circa tre anni dopo l'ultima volta. Nel frattempo, il compositore ha ricevuto la diagnosi di mieloma multiplo, a cui sono seguiti periodi difficili dal punto di vista della salute, che hanno reso ancor più profondi e sentiti i suoi lavori.
«Sono convinto che l’anima sia più potente del corpo, e penso che la malattia possa portare dei doni», così ha sempre commentato e anche ieri sera ha parlato del ruolo della sua amata musica nel percorso che vive. Ieri, in un evento «moderato dalla bravissima Isabel Piazza e reso vivo da un pubblico incredibile», ha detti di aver «provato una gioia profonda nel raccontare la mia filosofia del dolore e della musica. Solo per un po’, sono uscito da sotto la credenza!».
La credenza è metaforicamente il suo nascondiglio, per il suo «bisogno di stare in disparte, di non parlare, di essere il più discreto possibile», motivo per cui partecipa a poche uscite pubbliche. La sua presenza a Besso ieri assume un ulteriore significato.
È reduce da tour internazionale per pianoforte solo, che ha registrato il tutto esaurito e ha annunciato quattro concerti eventi per l'estate 2025 e un tour per il 2026, che toccherà anche la Svizzera.
Parlando della sua musica, colorata e variegata, ha aggiunto: «La spiritualità è la vera realtà, e la musica è un ponte bellissimo», ribadendo l'importanza della cultura, definita «la fragilità umana che trova un abbraccio universale».