Cerca e trova immobili
LUGANO

Vedova Zappa, non colpevole di istigazione all’omicidio

Christine Zappa-Bauch era finita in carcere nel 2010 con l’accusa di avere assoldato un sicario per uccidere il cognato Paolo Zappa
Ti-Press, archivio
Vedova Zappa, non colpevole di istigazione all’omicidio
Christine Zappa-Bauch era finita in carcere nel 2010 con l’accusa di avere assoldato un sicario per uccidere il cognato Paolo Zappa
LUGANO - Christine Zappa-Bauch, vedova di Gianpietro Zappa, compianto nazionale rossocrociato di calcio, era stata arrestata nel 2009 ed era finita in carcere nel 2010 con l’accusa di avere assoldato un sicario per uccidere il cognato Paolo Zap...

LUGANO - Christine Zappa-Bauch, vedova di Gianpietro Zappa, compianto nazionale rossocrociato di calcio, era stata arrestata nel 2009 ed era finita in carcere nel 2010 con l’accusa di avere assoldato un sicario per uccidere il cognato Paolo Zappa, in seguito a divergenze relative al negozio di via Peri in pieno centro a Lugano. Nei giorni scorsi invece, come riporta LaRegione, il sostituto procuratore generale Andrea Pagani ha emanato dei decreti d’abbandono in merito a diverse imputazioni, fra cui quella legata all’istigazione all’omicidio dell’ex cognato.

La donna è stata però ritenuta l’istigatrice dell’aggressione subita dal figlio, tanto che per Christine Zappa-Bauch è stato emanato un decreto d’accusa residuo che prevede una pena pecuniaria. Verrà presentato ricorso.

È ancora aperta inoltre la vertenza civile legata all’eredità in Pretura civile, dopo la causa intentata dalla vedova di Zappa e dal figlio per riappropriarsi dell’eredità del marito che andò al cognato Paolo Zappa.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE