Cerca e trova immobili
CONFINE

Il paesino in rivolta contro la "bisbetica" svizzera

In un villaggio sul Verbano, gli abitanti presentano un esposto contro una villeggiante vodese. Il sindaco: "Ha litigato con tutti"
Il paesino in rivolta contro la "bisbetica" svizzera
In un villaggio sul Verbano, gli abitanti presentano un esposto contro una villeggiante vodese. Il sindaco: "Ha litigato con tutti"
GHIFFA - Carpiano, quattro case vista lago a mezz’ora da Locarno, versante piemontese del Verbano, quaranta anime (in pena) e una villeggiante confederata antipatica a tutti. Non lo dice la guida turistica, ma un esposto presentato ne...

GHIFFA - Carpiano, quattro case vista lago a mezz’ora da Locarno, versante piemontese del Verbano, quaranta anime (in pena) e una villeggiante confederata antipatica a tutti. Non lo dice la guida turistica, ma un esposto presentato nei giorni scorsi al Comune e firmato dalla "quasi totalità dei residenti" contro una cittadina svizzera proprietaria di una seconda casa nel paesino d'oltre confine.

"Situazione ingestibile" - La donna, habitué del lago d'estate e nei weekend ma residente a Losanna, avrebbe "litigato con tutti" portando il paese "all’esasperazione con i suoi modi bisbetici" lamentano gli abitanti. Il sindaco Matteo Lanino definisce la situazione "ingestibile".

Strascichi giudiziari - I fatti. L’esposto in questione, che denuncia dei presunti abusi edilizi commessi dalla confederata, è solo l’ultimo atto di "una tensione crescente tra la quasi totalità degli abitanti e la signora in questione" continua il sindaco: "Ormai quasi ogni giorno sono sollecitato dalla problematica da una parte o dall’altra. Non c’è modo di calmare gli animi".

Il caso del mestolo - Sui presunti abusi, ora, sono in corso accertamenti da parte della polizia giudiziaria italiana. Ma il problema è a monte. Tutto sarebbe cominciato nel 2012, si apprende, quando dalla fontana del paese sparì lo storico “cazzu’u” (mestolo) e si scoprì che ad appropriarsene era stata appunto la villeggiante. Inutile la sostituzione dello stesso con un omologo nuovo di zecca (vedi la foto): per riavere l’originale, già allora i residenti lanciarono una prima raccolta firme. Invano. Poi dispetti, insulti reciproci, cartelli di protesta affissi da una parte e dall’altra. Ora l’esposto. "Se l’escalation continua – conclude il sindaco – saremo costretti a prendere dei provvedimenti". 

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE