La risposta all'interrogazione leghista: «Il centro culturale non ha responsabilità». Nessun acconto richiesto
LUGANO - Prima ha preso tempo, arrecando «motivazioni di natura familiare». Poi, l’organizzatrice ha fatto perdere le proprie tracce, rendendosi irreperibile.
L'interrogazione e la risposta - Il sindaco di Lugano Michele Foletti, che ha firmato la risposta per conto del Municipio, ha replicato all’interrogazione leghista su “Luxury Lugano”, evento di alta gioielleria tenuto al LAC dal 22 al 24 novembre 2024. Secondo i firmatari dell’atto, risultano fatture non saldate per oltre 30’000 franchi, di cui 2’500 destinate alle cinque studentesse impiegate per l'occasione come giovani hostess.
«L’organizzatrice è irrintracciabile» - Nelle risposte, si precisa che «fino a ora, come da prassi», dal LAC «è stato inviato un primo richiamo di pagamento, a seguire un secondo ed è stata contattata l'organizzatrice più volte per sollecitarla a saldare il debito». La donna, cittadina italiana residente in provincia di Varese, ha preso tempo, arrecando appunto motivazioni di natura familiare. «Successivamente non è più stata rintracciabile».
Le azioni messe in campo dalla Città - Come sottolineato, «attualmente» si è «nella fase di recupero crediti tramite richiami formali». L’iter standard prevede «un primo sollecito di pagamento, un secondo sollecito con richiesta di riscontro immediato, un terzo e ultimo richiamo (diffida di pagamento) e l’eventuale apertura di una procedura esecutiva».
L’interrogazione - Sull’evento, i consiglieri leghisti Gian Maria Bianchetti, Mauro Gaggini, Lucia Minotti e Christian Tresoldi avevano chiesto diverse delucidazioni al Municipio, accusando gli organizzatori di «aver salpato velocemente le ancore, lasciando insolute le fatture emesse». Il titolo scelto per l'atto era emblematico: “Evento truffaldino evitabile al LAC?”
«LAC? Nessuna responsabilità» - Secondo il Municipio il LAC non si può ritenere «co-responsabile di eventuali danni nei confronti di terzi in quanto è coinvolto unicamente come fornitore di spazi, né può essere imputata alcuna responsabilità per accordi privati tra organizzatori e terze parti».
La procedura - Di solito, la procedura prevede che, «in caso di aziende con sede legale all’estero e senza referenti autorevoli sul territorio», viene richiesta «una caparra al momento della firma del contratto».
«Nessun pagamento anticipato» - Nel caso specifico, «nell’edizione tenutasi presso il Casinò di Lugano, l’evento godeva del patrocinio della città e si era concluso con il regolare pagamento della fattura, con soddisfazione di entrambe le parti». L’evento è stato «ampiamente pubblicizzato sui media e sui social network come un appuntamento di prestigio alla sua quinta edizione. Considerati «questi elementi, non si è ritenuto necessario chiedere un acconto o il pagamento anticipato».
«Una clausola per i pagamenti anticipati» - Infine, «parlare di comportamenti truffaldini è una libera interpretazione dell’interrogante. Le procedure esistenti hanno sempre garantito il corretto svolgimento degli eventi e la tutela dell’istituzione». Tuttavia, «per ulteriore prudenza», si sta valutando «di inserire una clausola per il pagamento anticipato ai clienti che non abbiano uno storico di collaborazione positiva con il LAC o che abbiano sede legale all’estero senza referenti locali»