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No, quella chiamata non proviene dallo «Swiss Police Department...»

Telefonate di questo genere sono in netto aumento in Ticino. Ne abbiamo parlato con l'addetto alla prevenzione della polizia cantonale.
Depositphotos (minervastock)
No, quella chiamata non proviene dallo «Swiss Police Department...»
Telefonate di questo genere sono in netto aumento in Ticino. Ne abbiamo parlato con l'addetto alla prevenzione della polizia cantonale.
BELLINZONA - «This call comes from the Swiss Police Department...». Sono diverse le persone che nelle ultime settimane hanno ricevuto una chiamata - da un numero nascosto o con prefisso svizzero, ma sconosciuto - di questo tenore. «Appendere subit...

BELLINZONA - «This call comes from the Swiss Police Department...». Sono diverse le persone che nelle ultime settimane hanno ricevuto una chiamata - da un numero nascosto o con prefisso svizzero, ma sconosciuto - di questo tenore.

«Appendere subito» - Una volta risposto al telefono si sente una voce metallica registrata (e chiaramente generata al computer) - che si identifica come "Swiss Police", "Interpol" oppure "Europol" - che informa in lingua inglese le vittime che i loro dati bancari personali sarebbero collegati a un reato e che per ottenere ulteriori informazioni devono premere il tasto 1.

«In questi casi la reazione giusta è quella di chiudere subito la conversazione», precisa l'ispettore principale Roland Lucini, addetto alla prevenzione del Servizio comunicazione, media e prevenzione della polizia cantonale.

Modus operandi - Ma cosa succede se la vittima non attacca e anzi schiaccia il tasto consigliato? «A questo punto - sottolinea Lucini - si entra effettivamente in contatto con il truffatore. Farà tantissime domande riguardanti i dati non sicuri poi, una volta "confuso" l'interlocutore, gli verrà richiesto di installare un programma per il supporto tecnico - con cui il truffatore potrà prendere il controllo a distanza del computer - e accedere al proprio e-banking». Una volta fatto questo per il truffatore è poi un gioco da ragazzi svuotare il conto.

Aumento importante - Un gioco da ragazzi che però - almeno in Ticino - non ha ancora avuto successo. La polizia cantonale infatti non ha per ora registrato casi di truffe consumate. «È però stato contabilizzato - precisa l'addetto alla prevenzione - un aumento importante delle segnalazioni nel 2024, mentre attualmente i casi sono stabili».

Siamo tutti potenziali bersagli - Rispetto alle telefonate shock che prendono di mira essenzialmente gli anziani, non c'è però un identikit per questo genere di truffa. Insomma tutti siamo potenziali bersagli. Anche perché - essendo inizialmente automatizzata - questa truffa non necessita di grande impegno da parte degli impostori.

Come ci proteggiamo - Ma come fare per proteggerci? I consigli ce li dà ancora l'ispettore Lucini. «La cosa più importante da fare - lo abbiamo già detto - è interrompere immediatamente la chiamata. Nel caso in cui si è fornito i dati della carta di credito, bisogna contattare immediatamente la società emittente e farla bloccare. Stessa cosa da fare con la banca nel caso di un pagamento». Infine non bisogna mai consentire a nessuno di accedere al computer da remoto.

«Se fosse già successo - conclude il portavoce - il pc potrebbe essere infetto. Per prima cosa va disinstallato il programma di accesso remoto e se si sospetta della presenza di un malware, il computer va portato da uno specialista per un controllo approfondito. L’opzione più sicura è effettuare un ripristino completo del computer».

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