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«Questi solleciti? Non saranno reato, ma non significa che vadano pagati»

Infrazioni stradali commesse in Italia e pagamenti richiesti da società di recupero crediti svizzere: facciamo chiarezza.
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«Questi solleciti? Non saranno reato, ma non significa che vadano pagati»
Infrazioni stradali commesse in Italia e pagamenti richiesti da società di recupero crediti svizzere: facciamo chiarezza.

BELLINZONA - Non sono più da considerarsi come fuori norma a priori. Già, perché se formulati come “aiuti” al pagamento e non come intimazioni con minacce di azioni esecutive, i solleciti di pagamento riguardanti infrazioni stradali italiane inviati ad automobilisti svizzeri da parte di società di recupero crediti rossocrociate sono perfettamente legali. Ve l’abbiamo svelato durante le festività natalizie, dopo che il Tribunale penale federale ci ha informato di una sentenza emessa in tal senso lo scorso luglio.

A molti ticinesi, di fronte a tanti tecnicismi, sarà però rimasto il dubbio: ma allora questi solleciti vanno pagati oppure no? Ne abbiamo parlato con Elia Arrigoni, capo della Sezione della circolazione, e con Fernando Piccirilli, capo della Sezione esecuzione e fallimenti. 

Cosa andrebbe fatto - «Il mancato pagamento di un pedaggio autostradale, come quello della Pedemontana, costituisce una violazione del codice civile», chiarisce innanzitutto Piccirilli. «E perché una decisione di un’autorità estera presa in materia di diritto civile possa essere eseguita in Svizzera va seguita una procedura particolare, definita dalla cosiddetta Convenzione di Lugano». In sostanza, ci viene spiegato, «la Convenzione stabilisce che l’autorità straniera che vuole perseguire un cittadino domiciliato in Svizzera deve in primo luogo far riconoscere la decisione da un tribunale svizzero (in questo caso la Pretura civile ndr.). Quest’ultimo la dichiarerà esecutiva nel nostro Paese e darà infine incarico all’Ufficio esecuzioni di svolgere la procedura di incasso». 

«Questi solleciti non hanno alcun valore» - È quindi scorretto, dal punto di vista giudiziario, inviare direttamente un sollecito di pagamento al cittadino residente in Svizzera. Già, perché «la società di recupero crediti non ha nessuna autorità in questo senso e i solleciti non hanno di fatto alcun valore giuridico», sottolinea Piccirilli. Ergo: il pagamento non è dovuto. «E se l’automobilista si rifiutasse di pagare, la società di recupero crediti non avrebbe alcun mezzo di coercizione per obbligarlo a regolare l’importo».

La prassi? Mai seguita - Eppure, nonostante tutto, le società che gestiscono le autostrade italiane sembrano preferire questo sistema da "zona grigia" alla regolare procedura fissata dalla Convenzione di Lugano. «In più di 20 anni di lavoro per la Sezione esecuzioni e fallimenti non ricordo di aver mai visto una decisione che concerneva un mancato pagamento di un pedaggio autostradale», osserva infatti Piccirilli. «Eppure riceviamo abbastanza regolarmente sentenze di autorità italiane d’altro genere da eseguire e applicare in Svizzera, come pagamenti di alimenti e altre pretese di risarcimento in ambito civile».

«Zero verifiche e pagamenti chiesti dopo anni» - A preoccupare le autorità ticinesi, infine, è anche la modalità con cui operano, in quest’ambito, varie famigerate società di recupero crediti svizzere. «Cercano le informazioni del conducente tramite il numero di targa, attraverso l’elenco targhe presente sui portali delle sezioni della circolazione cantonali», spiega Arrigoni. «Il problema è che non di rado svolgono questa ricerca anche ad anni di distanza dall’infrazione, senza verificare nulla, e anche se nel frattempo la targa che era di Marco è diventata di Sara, spediscono l’ingiunzione di pagamento all’attuale detentore. Spesso, inoltre, non tengono conto della tipologia di veicolo: è più volte accaduto che a commettere l’infrazione fosse stato un conducente alla guida di una moto, ma che il sollecito venisse inviato al detentore di un'auto con lo stesso numero di targa».

Ciò detto, le autorità cantonali non intendono certamente sostenere comportamenti impropri: «I pedaggi e i parcheggi dovuti vanno pagati, dal momento che si è usufruito del servizio messo a disposizione dalle società italiane», conclude Arrigoni.

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COMMENTI
 

Emib5 4 sett fa su tio
Appellarsi ad un cavillo per non pagare e poi? Che succede una prossima volta che vi fermano in Italia? Ne vale la pena? Comunque non è sempre vero che arrivino in ritardo e moltiplicate. La mia esperienza con un paesino nel Veneto (per inciso 4 km/h in più di domenica con nessuno in giro e fuori dai paesi, la prima negli ultimi decenni) è arrivata senza supplemento e in tempi normali. Va da se che ho pagato.

umberto 4 sett fa su tio
Non pagare le multe e pretendere che le stesse per essere pagate debbano seguire la procedura prevista dall'Accordo di Lugano , significa che ,oltre alla multa , si dovranno pagare anche le spese del tribunale Svizzero...quindi..a voi la conclusione

Cat 4 sett fa su tio
Ma insomma se si prende una multa anche in Italia la si paga punto. Le multe sono quasi sempre la conseguenza di un’infrazione quindi si paga visto che da noi le paghiamo. Quello che non va è la richiesta di pagamento che arriva con ritardo e quando vuoi pagare sono scaduti i termini e la procedura si complica

medioman 4 sett fa su tio
Risposta a Cat
Posteggio e la Pedemontana sempre pagata il giorno stesso ma il problema nasce quando prendi un autovelox e la multa arriva triplicata 13 mesi più tardi.

Fox1981 4 sett fa su tio
Ok i sevizi vanno pagati e qui siamo tutti d’accord… ma è dico ma i nostri politici, visto che queste società di recupero crediti ( furbi loro ) comunque fanno questo lavoro senza da quanto ho capito essere proprio legali… perché non gli intimate di smetterla e alle autorità italiane gli dite di seguire l’iter come da convenzione e che questo tipo di incasso non sarà preso in considerazione in CH ! Oh dimenticavo scusate cari politici siete impegnati a oziare 😉

medioman 4 sett fa su tio
Risposta a Fox1981
Seguire l’iter avrà un costo maggiore per noi.

Peste Suina 4 sett fa su tio
Risposta a Fox1981
Te pareva che bisognava tirare in ballo i nostri politici ....

polonord 4 sett fa su tio
Tutto si potrebbe risolvere in modo semplice, se chi posteggia, viaggia sulla Pedemontana ecc. pagasse subito il dovuto, invece di fare i furbi !!!

Rigel 4 sett fa su tio
Risposta a polonord
io ho il conto col tcs. Una volta che sono entrato x pagare il dovuto, non risultava niente. Dopo due anni mi è arrivato un richiamo da una di queste ditte di riscossione. Ho pagato

francox 4 sett fa su tio
Potevate spiegarlo anni fa, no?

Gigetto 1970 4 sett fa su tio
E con questo se prima c'erano i furbetti che evitavano il pagamento, ora c'è la legge che li protegge. 😂

Meganoide 4 sett fa su tio
Risposta a Gigetto 1970
Più che furbetti li chiamerei pezzenti
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