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VERZASCAIl mini bus da porta a porta diventa un "caso"

14.06.24 - 06:30
L'idea trionfa. Farà scuola visti gli ipotetici tagli futuri alle linee periferiche? Sì secondo Lorenzo Sonognini della Fondazione Verzasca.
Fondazione Verzasca
Il mini bus da porta a porta diventa un "caso"
L'idea trionfa. Farà scuola visti gli ipotetici tagli futuri alle linee periferiche? Sì secondo Lorenzo Sonognini della Fondazione Verzasca.

VOGORNO - Il mini bus su richiesta promosso dalla Fondazione Verzasca stravince la sua sfida. Tre anni di sperimentazione bastano per fare un bilancio che va al di là di ogni aspettativa. Lorenzo Sonognini, collaboratore masterplan della Fondazione, è soddisfatto: «In tre anni abbiamo registrato più di 2'000 download dell'app. Tuttora abbiamo oltre 600 utenti attivi. Impressionante se si pensa che tutta la Verzasca ha poco meno di 800 abitanti».

Oltre 83'000 chilometri percorsi – Il Verzasca Mobile potrebbe fare scuola in un periodo storico contraddistinto da ipotetici futuri tagli alle corse dei bus nelle zone periferiche. «I dati aggiornati a marzo 2024 ci indicano che dal 2021 abbiamo percorso più di 83'000 chilometri con passeggeri a bordo. Le corse sono state più di 7'000, circa 9'000 i passeggeri trasportati». 

Utenti e prezzi – L'utenza? Variegata. Anziani, famiglie, ragazzi. «Quelli che non hanno l'auto o la vogliono evitare. E se uno non ha lo smartphone e non può scaricare l'app, allora chiama in cancelleria a Vogorno. Gli fanno loro la riservazione. Il prezzo? Un po' più caro rispetto al mezzo pubblico. Ma decisamente inferiore a quello del taxi».

Un bisogno inespresso – Fisicamente sono due i pulmini che si muovono. Uno bianco e uno nero. Una decina i posti di lavoro complessivi (alcuni a ore) creati attorno all'operazione. «Tutto era nato per favorire i residenti. In particolare nei mesi caldi la linea dei bus che attraversa la valle è strapiena di turisti. Col tempo però ci si è accorti che anche nel resto dell'anno il mini bus è stato gettonatissimo. C'era un bisogno inespresso da parte della popolazione. L'abbiamo soddisfatto in pieno».

Offerta complementare, non sostitutiva – Tre le zone su cui si articolano le corse su chiamata del Verzasca Mobile. Alta Valle: da Brione in su. Bassa Valle: da Brione in giù fino a Gordemo. E poi il Piano (la cui copertura si estende da Mappo fino a Riazzino). «Se lo spostamento avviene tutto in valle è possibile farsi portare da porta a porta. Se invece è coinvolto il Piano, allora è giusto che il trasporto si combini coi mezzi pubblici presenti. Il Verzasca Mobile è stato pensato come offerta complementare. Non sostitutiva».

Il futuro – A fine settembre termina la fase pilota. E poi? Complessivamente servono circa 230'000 franchi per mantenere il servizio attivo. Soldi finora arrivati dalla Confederazione, dal Cantone, dal Comune e da altri enti. Chi pagherà in futuro?

Le ipotesi – «È chiaro che serve un finanziamento per potere tenere i prezzi bassi – commenta Sonognini –. Altrimenti non è più un servizio per l'utenza. Si sta valutando il coinvolgimento dei Comuni limitrofi, come pure l'integrazione del pulmino su richiesta nel sistema del trasporto pubblico. In questi mesi tante altre località periferiche si stanno interessando al nostro progetto. Questo la dice lunga su quanto l'idea possa essere esportata altrove».

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