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CANTONEFaticano ad arrivare a fine mese: in più rischiano la trappola

10.06.24 - 06:30
I criminali sono a caccia di persone disperate da abbindolare e da ricattare sul web. Il monito dell'esperto. E il punto della polizia.
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Faticano ad arrivare a fine mese: in più rischiano la trappola
I criminali sono a caccia di persone disperate da abbindolare e da ricattare sul web. Il monito dell'esperto. E il punto della polizia.

BELLINZONA - Ben 43'839. È il numero di reati digitali registrato nel 2023 in Svizzera. Il 92% concerne la cybercriminalità economica. «Non un caso – spiega Thomas Carta, specialista in comunicazione e criminologo per l’investigazione e la sicurezza –. Basti pensare al momento finanziariamente delicato che stanno attraversando molte persone. Accade ad esempio con la cosiddetta "truffa dell'anticipo"». 

Quei malati terminali senza eredi – Criminali a caccia di persone disperate da abbindolare e da ricattare sul web. E così con una banale mail appaiono ricchissimi malati terminali senza eredi. «Cercano di convincere la vittima a condividere informazioni personali – dice Carta – o ad anticipare denaro in cambio di una futura, cospicua eredità che non esiste».

La situazione in Ticino – Una ventina i casi di "truffa dell'anticipo" segnalati in Ticino negli ultimi anni. Non si è ai livelli delle telefonate choc o della truffa del falso nipote (con 200 segnalazioni dall'inizio dell'anno), ma il problema è comunque presente. 

Prevenzione – «Noi continuiamo a fare sensibilizzazione su questi ambiti – evidenzia Patrick Cruchon del Servizio media e prevenzione della Polizia cantonale –. Nell'ultimo anno si sono svolte oltre 30 conferenze sul tema delle insidie online e delle truffe. Tra le categorie più a rischio c'è quella degli anziani».

Il povero è tra i bersagli – Secondo Carta tra i bersagli dei truffatori ci sarebbero anche le persone in difficoltà economiche, in un periodo in cui anche in Svizzera c'è chi fatica ad arrivare alla fine del mese. «Una persona disperata non ha magari la giusta lucidità – fa notare l'esperto –. Si lancia dunque nell'operazione. Per poi perdere tutto quello che ha. Non stiamo parlando di poche persone a rischio. Ricordo che solo in Ticino, stando al primo Rapporto sociale del Cantone (2023), 20'000 persone vivrebbero una situazione di povertà».

Ingenuità – Le truffe online colpiscono in primis individui ingenui o troppo fiduciosi verso gli estranei. «E soprattutto – ribadisce Carta – almeno in parte disperati sotto il profilo finanziario. Persone socialmente isolate, prive di consapevolezza sulla sicurezza digitale».

Il rischio – Una volta che si clicca sul link o che si risponde alla mail al malcapitato viene chiesto di tutto e di più. «Dall’indirizzo alla professione – illustra Carta –, dal numero di cellulare allo stato civile, dal reddito mensile alla religione. Con questo bagaglio di dati, capita che qualcuno dall'altra parte del mondo crei un’identità falsa per aprire conti bancari od ottenere prestiti, causando grossi danni finanziari». 

Estorsione – I dati rubati possono inoltre essere rivenduti per usi fraudolenti. «Talvolta – riprende Carta – si giunge all’estorsione: conoscendo informazioni sensibili sulla vittima, il truffatore potrebbe ricattare i malcapitati dietro la minaccia di danneggiare la loro reputazione».

«Mai fornire dati sensibili» – Cruchon evidenzia tuttavia come la popolazione sia sempre più coscienziosa e consapevole. «Nutre una “sana diffidenza” nel rispondere a telefonate, mail o sms. È un tema su cui abbiamo insistito parecchio negli ultimi anni. Adesso iniziamo a vedere i risultati. Non vanno forniti assolutamente dati sensibili a persone sconosciute. Ma nemmeno a chi dichiara di essere ad esempio un impiegato di banca, della posta, di un'assicurazione o qualsiasi altra figura professionale, compresa la polizia».  

Chi sono i criminali? – Ma chi orchestra queste operazioni? «Potremmo ipotizzare individui con ottime conoscenze informatiche e abili nella manipolazione emotiva – sottolinea Carta –. Conoscono i meccanismi psicologici che inducono i truffati a prendere decisioni rapide, senza riflessioni razionali».

A migliaia di chilometri di distanza – In genere, si tratta di soggetti che non si fanno scrupoli ad approfittare delle vulnerabilità emotive, economiche o sociali della vittima. «Quanto alla collocazione geografica, spesso questi criminali operano da nazioni lontane, per esempio dai Paesi in via di sviluppo, dove è quasi impossibile rintracciarli, identificarli e perseguirli», conclude Carta.

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COMMENTI
 

Flet 1 mese fa su tio
Ben detto! Se in Ticino si pagassero meno tasse e cassa malati questi poveretti non avrebbero bisogno di cercare altro!! È normale che un pensionato debba pagare più di fr 2000 di tasse?

Voilà 1 mese fa su tio
Risposta a Flet
E normale se si fanno continui sconti ai redditi alti. Inoltre se i salari sono bassi anche il capitale di cassa pensione sarà basso.

Sierra 1 mese fa su tio
Chi sono i criminali? Avvocati, politici, amministratori di condomini, i corrotti di Pretura e Ministero pubblico, vicini di casa, mafiosi e gruppi religiosi che supportano la mafia. Questi sono peggiori dei gruppuscoli che infestano social e mezzi di contatto. Il Ticino è in pugno a questi tipi ed è per questo che va male. Terzo Mondo e Berna deve commissariarlo, ne va dello Stato di diritto.

Panoramix il Druido 1 mese fa su tio
Risposta a Sierra
Io farei attenzione a fare certe affermazioni, che facilmente possono diventare penalmente rilevanti...
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