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CANTONENella realtà sommersa degli Spitex ticinesi

25.01.24 - 07:37
Assunti come infermieri, si ritrovano a fare tutt'altro: tutto a carico della cassa malati.
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Nella realtà sommersa degli Spitex ticinesi
Assunti come infermieri, si ritrovano a fare tutt'altro: tutto a carico della cassa malati.
Le segnalazioni però alle autorità competenti sono pressoché inesistenti.

BELLINZONA - «Se ci sono alcuni servizi che lavorano male è perché riescono a eludere le regolamentazioni attuali». È preoccupata Paola Lavagetti, delegata dell’Associazione svizzera degli Spitex privati (Asps) nella lettura della situazione riguardante il settore delle cure a domicilio nel cantone. «Ci sono casi - racconta - in cui al personale non qualificato viene chiesto di svolgere prestazioni infermieristiche. Tiene a precisare, però, che «fortunatamente la maggior parte dei servizi privati lavora bene e rispetta le leggi».

In qualità di direttrice del servizio di cure a domicilio Internursing le è capitato direttamente di raccogliere delle testimonianze di lavoratori costretti a sottostare a ritmi lavorativi non consentiti dalla legge. «Quando gli infermieri vengono a fare i colloqui da noi si lamentano delle condizioni presenti in altre realtà: c’è chi salta i riposi, chi lavora sempre durante i festivi e le domeniche, chi lavora 12 ore al giorno e chi, infine, non viene retribuito per gli spostamenti. Questo non è legale». Ma cosa si deve fare in queste situazioni? Per Lavagetti non c’è ombra di dubbio: «Si deve segnalare a Cantone e sindacati: sono tenuti a effettuare dei controlli». Per questo, continua, serve al più presto «una definizione dei requisiti di qualità».

«Dovevo cucinare o portare a spasso al cane» - Di una situazione analoga è stata protagonista Anna*, un’infermiera che, dopo una lunga esperienza in corsia d'ospedale, due anni fa ha deciso di lanciarsi nel settore dell’assistenza domiciliare. Dall'invio del curriculum, nel giro di poco, è stata assunta in una realtà che inizialmente «sembrava tutta rose e fiori». Ben presto, però, all'entusiasmo dei primi mesi sono subentrate rabbia e frustrazione: aveva compreso che lì la situazione era «ben diversa» da quella mostrata inizialmente. «Mi ritrovavo a svolgere le attività di un’assistente di cura: dovevo cucinare o portare a spasso il cane della paziente», racconta. Oltre a questo il contratto collettivo siglato, «fermo al 2015», non prevedeva scatti e ognuno veniva pagato senza un reale criterio. «Quando ho fatto presente alla titolare dello Spitex di quanto non funzionasse, ha iniziato a farmi mobbing - prosegue -. Mi è capitato di ricevere insulti per telefono. Ho passato dei mesi infernali, avevo persino gli attacchi di panico». Da lì la segnalazione al Cantone in forma anonima e la ricerca di una nuova collocazione, «ora qui sto bene».

Anna è solo una dei tanti infermieri che subiscono questo trattamento. Solo che convincerli a parlarne apertamente è davvero difficile. Le diverse testimonianze però, che rimangono tra la paura di denunciare e il non detto, raccontano di professionisti della salute mandati a casa delle persone a fare la spesa, a tagliare l'erba, a fare le pulizie; il tutto a carico della cassa malati. Lo conferma Helsana: tra le diverse non conformità riscontrate in Ticino vi sono «le prestazioni per aiuto domiciliare (non a carico LAMal) fatturate a carico dell’assicurazione malattia come prestazioni Spitex. Si riscontra soprattutto in assicurati che non hanno coperture integrative e quindi non hanno diritto a un contributo dalle assicurazioni complementari», ci hanno spiegato. Insomma, stando a questa ricostruzione, spesso sono gli stessi utenti (verosimilmente per motivi economici) a chiedere agli Spitex di chiudere un occhio.

Una realtà sommersa - Ma non finisce qui. Dalle informazioni raccolte, ci risulta che alcuni spitex privati assumono personale frontaliero senza il riconoscimento del titolo di infermiere da parte della Croce Rossa Svizzera. Lo fanno con un escamotage: li assumono in qualità di assistenti di cura. Una volta a casa dei pazienti, lavorano comunque come infermieri, svolgendo dalle consuete prestazioni (rivelazione dei parametri vitali e somministrazione della terapia), fino alle più rischiose, come le trasfusioni di sangue. Ci sono poi assistenti di cura che svolgono prestazioni infermieristiche, come medicazioni complesse (di ferite chirurgiche o lesioni da decubito). Il tutto - sembrerebbe - per risparmiare.

Manca un reale controllo - Sorge quindi spontanea una domanda: come fanno a sfuggire queste situazioni ai diversi controlli? Fausto Calabretta sindacalista Vpod responsabile del settore anziani e assistenza e cura a domicilio in Ticino, ci ha aiutato a capire meglio: «Se i servizi non hanno firmato né un contratto collettivo né tanto meno con il Cantone, diventa difficile indagare e far rispettare i diritti dei dipendenti». In più, molto spesso, «vittime di questi comportamenti sono frontalieri che hanno paura di denunciare. Piuttosto cambiano posto di lavoro, senza rivendicare i propri diritti».

«Segnalare sempre» - Una realtà che rimane sommersa e difficile da intercettare, dunque, perché teoricamente «il sistema prevede tutta una serie di criteri affinché un’organizzazione e un operatore arrivino a poter erogare delle prestazioni», spiega Daniele Stival capoufficio dell’Ufficio anziani e delle cure a domicilio del Cantone. I Cantoni sono infatti i responsabili dell’autorizzazione delle organizzazioni Spitex. «Parallelamente - continua - vi dovrebbero essere dei controlli da parte sia della persona che riceve determinate prestazioni, da parte del medico che le prescrive e dall’assicuratore che le paga». «Un sistema come questo, con differenti interlocutori, difficilmente può ambire a una verifica del 100%, soprattutto se si pensa che l’attività in questione avviene all’interno delle mura di casa di una persona, per la maggior parte dei casi, anziana». Ma rimane fermo una questione: queste situazioni non conformi «possono accadere, ma devono essere segnalate: al Cantone, all’assicuratore malattia della persona o al medico che prescrive».

*nome noto alla redazione

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COMMENTI
 

Cregaz 3 mesi fa su tio
Basterebbe firmare una ricevuta per i servizi ricevuti. Se figurano 45 minuti e invece sono solo 15 non si firma o si corregge. Questa non sarebbe la soluzione a tutto ma sarebbe già un primo passo. È partendo dal controllo incrociato che si comincia a fare chiarezza.

Privato Pinco 3 mesi fa su tio
Risposta a Cregaz
L'idea ci sta', purtroppo la maggior parte degli anziani firmerebbe comunque pur di non intaccare il rapporto con l'operatore. Sono fragili e non hanno più voglia di combattere, motivo per cui dovrebbe essere lo stato a farsene carico e tutelare i più deboli incondizionatamente

F.Netri 3 mesi fa su tio
Risposta a Cregaz
Sarebbe un ulteriore incremento della burocrazia, tanto più che, dal 1.1.2023, il paziente riceve già la copia della fattura che viene inviata alla cassa malati.

Privato Pinco 3 mesi fa su tio
D'accordo per una "bodycam" obbligatoria per tutti operatori come ben presto obbligatoria sulle nuove auto. Assicuratori liberi di controllare dall'ufficio a campione oppure a sorteggio, ah 🤣

Privato Pinco 3 mesi fa su tio
Segnalare al cantone? Alcuni anni fa ci ho provato, le richieste di giustificativi incluso dossier medici, dossier infermieristici e quant' altro mi hanno fatto desistere! È una giungla incontrollabile, un'emorragia di servizi e trasferte fatturate. Impossibile da controllare, chissà forse arriverà l'IA a provvedere? P.es. se l'operatore fattura di aver fatto la doccia due volte alla settimana e ne fa realmente solo una, se fattura visite tre volte invece effettivamente visita solo una volta chi controlla? Se fisioterapista fa 15 min. Invece di 30 chi controlla? Si dovrebbe creare un'applicazione come per il controllo dei pacchi postali. Dove il paziente o parente vede in tempo reale quando, durata e che tipo di prestazioni vengono effettuate realmente. Evitando così anche un sovrapporsi di fatturazioni di diversi pazienti. Altrimenti tutto è giustificabile: l'anziano ha dimenticato oppure è affetto da demenza e non gli si può fare affidamento, ecc,ecc,ecc. Poveri anziani depongono la loro fiducia cieca e in cambio ricevono fatture gonfiate!!

Pocahontas 3 mesi fa su tio
ci vorrebbe una bella telecamera nascosta di Patti Chiari....e poi ci pensa mammone a dire quello che va detto!!!

Pocahontas 3 mesi fa su tio
...poi ci sono anche Spitex privati che gli infermieri li hanno, con mille titoli di studio e management, ma non capiscono niente e i pazienti non li guardano proprio!!! Avrei alcuni esempi eloquenti!

F.Netri 3 mesi fa su tio
Risposta a Pocahontas
Segnala i casi all'Ufficio del Medico Cantonale!

John Wayne 3 mesi fa su tio
Chi sono i sindacalisti? Nessuno a casa mia visto che non hanno mai fatto nulla di utile! A casa mia esiste la polizia per fare una denuncia e basterebbe portare le prove, è pieno di fenomeni che fanno foto ai piatti e riprendono i tramonti, ma quando serve davvero il telefono hanno paura nel nome della sedicente privacy!

Diablo 3 mesi fa su tio
Ma i tanto sindacalisti cosi attenti .....e visto che girano ecc a fare controlli dove conviene a loro, potrebbero mettersi in gioco no ?

Nola 3 mesi fa su tio
Il mobbing sul posto di lavoro e' una schifosa realta' e le autorita' dovrebbero obbligare a corsi di sensibilizzazione perche' e' inutilie avere leggi e regolamentazioni sul posto di lavoro se poi in realta' si ha paura di parlare. E' uno schifo. Il mobbing e' piaga.

ladycore 3 mesi fa su tio
Nulla di nuovo sotto il sole. Ricordiamoci della signora Mariangela Gasperini e dei suoi modi gestionali. Ricordo come mi descrisse il sistema gestionale jna delle infermiere assunte nel 2014. Già allora andava creato un ufficio con ispettori specializzati in sanità. Invece....

Mattonella 3 mesi fa su tio
Il discorso è molto complesso!!! Cominciamo noi cittadini a non accettare prestazioni non LaMal a carico della Cassa malati, vedi pulizie, passeggiate, ecc ecc! Chiamate la cassa malati e segnalate….

Ruth 3 mesi fa su tio
Risposta a Mattonella
Giusto 👌

Se7en 3 mesi fa su tio
…. non sono per niente meravigliato e ne vedremo delle belle, nessuno controlla pur sapendo …. , altro che 🎱🎱…! In primis, il controllo dovrebbero farlo le CM… etc etc ! No comment!

F.Netri 3 mesi fa su tio
Risposta a Se7en
Le Casse malati non controllano in modo sistematico, anche perché i costi di un controllo sistematico sarebbero enormi. Senza dimenticare che l'assistenza e cure a domicilio pesano solo il 3% delle spese LAMal complessive.

Roggino 3 mesi fa su tio
Bodycam a tutti gli operatori, e controlli a campione. Problema risolto! E chi viene colto in flagrante gli si chiude l’attività. Bisogna però anche fare in modo che chi è lavorativamente sfruttato possa denunciare senza la paura di perdere il posto di lavoro.

Rosso Blu 3 mesi fa su tio
Subito si interviene e 1 segnalazione basta per intervenire e verificare visto che i soldi (premi della cassa malati) vanno tutelati. Dunque tutti i servizi a domicilio retribuiti dalle casse malati devono essere verificare a tappeto e ovviamente il personale assunto. Si dovrà certificare le persone con una tessera sanitaria. Non pago la passeggiata con il cane e questi sono costi che di deve assumere il proprietario, come pure le pulizie e cucina. Controlli Signori e a 90° nel rispetto delle tasche di tutti

Rigel 3 mesi fa su tio
Risposta a Rosso Blu
E chi paga quelli che controllano? È un gatto che si morde la coda... Giusti però un po' più di controlli, io farei chiudere quei servizi a domicilio che abusano

Rosso Blu 3 mesi fa su tio
Risposta a Rigel
Tutto costa oggi, fanno i controlli sui cantieri, nei ristoranti e a questo punto sarebbe da controllare anche questo campo visto che il marciume è stato segnalato. Ovviamente costa anche pagare prestazioni con le tasche di tutti senza battere un conttollo

vulpus 3 mesi fa su tio
Una vergogna come alcuni servizi, specialmente privati, operano, e naturalmente a tariffe super.

Rhood 3 mesi fa su tio
Risposta a vulpus
Vulpus👍🤝

F.Netri 3 mesi fa su tio
Risposta a vulpus
Non esistono tariffe super, nella LAMal.

Blobloblo 3 mesi fa su tio
Mangia di qua, mangia di là, e i premi aumentano!!! Tanto siamo noi poveretti a pagare… Ogni giorno c’è una notizia, tutti sanno, ma non si fa mai niente…

Marte18 3 mesi fa su tio
Che vergogna!!!! Parliamo tanto male delle altre nazioni ma qui non siamo meglio!!

Swissabroad 3 mesi fa su tio
Risposta a Marte18
Qui siamo bravi sempre ad insabbiare. Anni fa uno scrittore pubblicò un libro "La Svizzera lava più bianco". Of course.

rosi 3 mesi fa su tio
Vergogna.
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