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A ricevere i Tre Bicchieri tre vini del Sottoceneri
ROMA/BELLINZONA - I terreni fertili e il clima mite rendono il Ticino un luogo ideale per la vite. Negli ultimi anni, poi, l'impegno dei viticoltori, teso a puntare sempre più su una agricoltura integrata e tecniche enologiche affinate, sta portando il vino ticinese verso grandi progressi. A confermarlo la guida Vini d'Italia di Gambero Rosso che anche quest'anno ha assegnato il suo riconoscimento più alto a tre vini ticinesi.
«Cresce il numero dei vini, quello dei produttori, e molti giovani hanno deciso di costruire il loro futuro tra vigne e cantine», si legge nella nota diffusa. Ecco dunque che i «Tre Bicchieri» vanno «a tre eccellenti e tipiche espressioni del merlot ticinese: Luigi Zanini con l’elegante Castello Luigi ’19, poi la veterana Vinattieri Ticinesi con un ottimo Ligornetto ’20, e infine l’esordiente Moncucchetto con complesso e ricco Moncucchetto Riserva ’19».
A dominare, neanche a dirlo, il merlot, il vitigno più coltivato nel nostro territorio. Dei 1163 ettari di superficie vitata, è rappresentato per l'85%. Negli ultimi tempi, però, i viticoltori stanno riscoprendo anche i vitigni autoctoni di questa terra, tra cui la bondola. Il desiderio di sperimentazione e di scoperta sta portando le cantine a optare anche per diverse varietà, come le resistenti a caldo e siccità, ma anche verso la scelta di nuovi vitigni. Non dimentichiamo poi le uve bianche che, seppur in minima parte, occupano il 10% della superficie vitata.
