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CANTONEAnni di lotte senza risposte, l'angoscia spinge alla resa

27.03.23 - 06:30
La realtà di chi sciopera per il clima, tra frustrazione e oppressione. Ne parliamo con due attivisti
TiPress
Anni di lotte senza risposte, l'angoscia spinge alla resa
La realtà di chi sciopera per il clima, tra frustrazione e oppressione. Ne parliamo con due attivisti

BELLINZONA - Gli appelli dei ricercatori non si fermano, le estati e gli inverni si manifestano con temperature sempre più alte ma nonostante ciò - rispetto al 2019 - si scende di meno in piazza per il clima.

«È difficile capire quale sia il motivo principale, ma una causa importante è sicuramente la mancanza di ascolto da parte della politica», spiega a Tio/20 Minuti Ariele de Stephanis, membro del movimento Sciopero per il clima Ticino. Un'opinione condivisa anche dall'attivista Matilde Peduzzi: «I politici ticinesi e svizzeri non hanno considerato le numerose rivendicazioni che abbiamo portato agli scioperi e alle azioni». 

Ambedue condividono l'opinione del politologo Oscar Mazzoleni, secondo cui il calo delle proteste è in parte a causa del Covid e del suo effetto “demobilitante”, segnalano però che non è solo una questione politica: c'è un fatto che deve destare preoccupazione a livello sociale.

Occhio alla salute mentale
«Il contrasto tra la gravità del problema e la considerazione che la politica ne riserva può creare in noi giovani diversi disagi che vanno a danneggiare anche la nostra salute mentale», spiega Peduzzi. C’è quindi una forte componente psicologica. «Attivarsi per il clima impiega diverse energie, soprattutto per chi è nel coordinamento. Non vedere dei risultati fa demotivare, fa mettere in discussione l’utilità di questo impiego di energie. Tutto ciò può risultare frustrante, anche opprimente sotto un certo punto di vista, fa perdere fiducia anche nella democrazia» aggiunge de Stephanis.

È un fatto che i nostri interlocutori hanno notato in prima persona. «Ci sono stati dei membri che ci hanno esplicitamente detto “io esco dal movimento perché per me è meglio non continuare con questa lotta, mi mette soltanto angoscia”. Noi, comunque, cerchiamo sempre di sostenerci a vicenda».

Quindi, ci si radicalizza
Questa sensazione di non essere ascoltati da un lato demotiva, dall’altro radicalizza le forme di proteste. «Sì, perché ci sono persone che sono veramente convinte della necessità di agire e che sono disposte a continuare a mettersi in gioco indipendentemente dall’azione politica. Non vedendo però alcuna risposta, sono convinte che l'unica l’opzione restante sia quella di radicalizzare la tipologia delle loro azioni» affermano gli attivisti.

Una strada che, in Ticino, non viene percorsa. «Noi come Sciopero per il Clima non adottiamo forme di disobbedienza civile in Ticino. Sosteniamo le rivendicazioni e che sia necessario agire, ma la metodologia non la condividiamo». Anche perché sono azioni che rischiano di creare astio verso chi protesta per il clima. «Personalmente credo che sia possibile che alcune azioni possano portare un’immagine negativa all'intero movimento per il Clima», ammette de Stephanis, «ma non bisogna generalizzare».

«Ticino, ascoltaci»
Uno sguardo è quindi rivolto al Cantone: «In questa situazione, riteniamo che per dimostrarsi un cantone che rispetti i valori della democrazia, il Ticino debba instaurare un rapporto più comunicativo con i movimenti dal basso e prendere più seriamente le rivendicazioni che portano avanti». In questi anni, infatti, i membri del movimento che ha coinvolto così tante persone, non si sono mai seduti al tavolo con esponenti delle autorità. «Un vero punto di contatto non c’è mai stato».

L'ultimo venerdì di sciopero non ha visto eventi in Ticino. Il Movimento non ha in programma niente? «Stiamo preparando qualcosa, ma devo ammettere che non siamo pieni di energie. In ogni caso, continueremo portare avanti la lotta alla crisi climatica, sperando sempre in una presa di posizione da parte delle autorità politiche».

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COMMENTI
 

Finestra 1 anno fa su tio
Mollare è inteso come scoreggiare?

Kelt 1 anno fa su tio
La crisi climatica mi sembra evidente ed è sotto gli occhi di tutti. Ritengo che non si ascoltino gli scienziati (riguardo chi pensa sia meglio fidarsi della sciura Maria o di suo cugino non mi esprimo nemmeno). Non abbiamo i mezzi per fermarla? E' probabile. Possiamo però fare molto, soprattutto consumare meno. La triste verità è che probabilmente non ce ne frega nulla perché tanto sarà drammatica per chi vivrà da fine secolo in poi...Io, per quanto riguarda il Ticino, ho già visto gente pestare i piedi e piangere perché non può lavare l'auto...

falco8 1 anno fa su tio
siamo in un periodo interessante, non come gli anni 20 del secolo scorso, diverso, ma altrettanto esplosivo e il risultato sarà di nuovo violenza, mark my words ########### per ciò che concerne il clima, è inquietante e non lo metto in dubbio, ma è un lusso occuparsene e in una grande fetta del mondo hanno altre preoccupazioni. per fortuna c'è gente nel mondo scientifico molto attiva a trovare soluzioni per esempio creando nuove specie di coralli resistenti alle temperature più elevate e molto altro ancora. ma il tema è diventato secondario, meno tangibile dell'inflazione e della crisi sociale/economica/finanziaria e geopolitica attuale destinata a durare. ora piano piano entra in gioco in una parte della popolazione europea l'istinto di sopravvivenza.

Luisssss 1 anno fa su tio
Ma che vadano a lavorare che è meglio

UtenteTio 1 anno fa su tio
Viste le fanfaluccole attuate fino ad oggi, tra blocchi stradali (dove sono state bloccate anche delle ambulanze e qualcuno è morto) e cortei vari o far finta di sciare sull'erba, non mi sembra di aver visto qualcosa di concreto da parte degli scioperanti e politici che si vantano di essere progressisti ma soppratutto verdi. In concreto cosa si vorrebberste fare, oltre a riempire il mondo di tasse, che pagheranno ben felici i vostri genitori immagino. Dobbiamo tornare all'età del fuoco, no perché la legna inquina ed i funghi a pellet di Locarno no.

Tocqueville Alexis de 1 anno fa su tio
La realtà è che in questo "calderone" di attivisti politici pro clima, vi sono come sempre grandi schiere di esa ltati e disa dattati vari, che con la scusa del clima, ne approriffitano per portare avanti i propri idealismi bohemienne da figli dei fiori... Ma la gente ha capito, e non si fa più convincere. Fosse per questa gente, noi avremmo rinunciato tutti all'energia nucleare che, ad oggi è la più efficiente e meno inquinante che abbiamo in Europa. E abbiamo tutti visto, con la guerra in Ucraina, i problemi che può comportare farsi infatuare da queste "mode green": la stessa Germania super green, trovandosi senza gas, ha subito riaperto centrali a carbone e si è pentita di non aver puntato con più decisione sul nucleare. Per non parlare dell'energia eolica nel mare del Nord nell'estate 2021: è bastata un'estate con poco vento, per far andare in tilt i vari dogmi green, etc... E come ciliegina sulla torta, ricordo ai vari "depressi green" dell'articolo, che possono sempre andare in Cina & India a manifestare, visto che sono i più grandi inquinatori del mondo, e noi europei a confronto di questi inquinatori asiatici siamo già molto avanti e facciamo già tanto.

falco8 1 anno fa su tio
Risposta a Tocqueville Alexis de
ha ha ha, vai tu a vivere acconto alla tua fonte di enegia pulita nucleare? e le scorie le mettiamo nel tuo giardino?

falco8 1 anno fa su tio
Risposta a falco8
accanto

Tocqueville Alexis de 1 anno fa su tio
Risposta a falco8
mah sai... è pieno di "verdi" che vogliono l'eolico, ma vicino alle pale eoliche non vi vogliono vivere... Il nucleare, a parte le scorie oramai facilmente "stoccabili" nei sottosuoli (vedi esempio Finlandia), sono un'energia pulita con ZERO emissioni CO2...

Buonsenso? 1 anno fa su tio
fa perdere fiducia anche nella democrazia... no. Nella popolazione. La democrazia prevede l iniziativa. Raccogliere firme su proposte che possono ottenere la maggioranza invece di sgonfiare pneumatici e bloccare autostrade, che quello si è sntidemocratico. Non accettare di essere minorizzati è antidemocratico.

TeresaBaliresa 1 anno fa su tio
Risparmio su tutto, non vado più in vacanza se non in bicicletta, mangio insetti e guido un’auto elettrica e protesto per i diritti dell’0.01% della gente. Mentre l’elite mondiale se la ride sui loro jet privati, privatizzando guadagni e democratizzando i costi con le mie tasse. Distruggendo paesi per finanziare guerre e controllando le cagate che i media all’unisono ci rifilano ogni giorno distraendoci dal vero problema.

North shore 1 anno fa su tio
purtroppo i politici e burocrati, grassamente pagati con le nostre tasse per fare la bella vita sulle nostre spalle, non hanno voglia di leggere, ed ancor meno di agire.

North shore 1 anno fa su tio
Soluzioni concrete? C'è un bel libro di Bill Gates: "wie wir die klimakatasrophe verhindern " che propone alcune concrete soluzioni, realizzabili già oggi. E un libro scritto da un ingegnere,Bill Gates appunto, dunque concreto e documentato. Non soluziona tutto, ma buona parte delle 65 miliardi di tons di CO2 che gettiamo annualmente nell'atmosfera.

Buonsenso? 1 anno fa su tio
Risposta a North shore
Tu fidati di zio Bill,che ci ama...

North shore 1 anno fa su tio
Risposta a Buonsenso?
mi limito ad analizzare le sue soluzioni. Poi se é un personaggio controverso...vabbé, non si può piacere a tutti...ma Avere degli apriori, come nel tuo caso, non aiuta a trovare soluzioni.

CJ 1 anno fa su tio
Adesso dobbiamo preoccuparci per i psicodrammi dei “getini “ ? Quello che non hanno capito che il loro benessere che godono e la pace che non è per nulla scontata come si è visto in Ucraina sono dati dalla nostra società fatta di consumi e quindi con un impatto sulla produzione di co2 …. Già a livello europeo scordatevi il 2050 per l’impatto neutro di co2 … semplicemente perché non c’è la fa … anche da noi non siamo messi bene … pensa il resto del mondo non ha nessuna intenzione di consumare meno anzi vuole crescere e crescerà India e Africa in primis … è inutile fare piagnistei l’unica possibilità è stoccare il co2 dal aria alimentando il tutto con fonti rinnovabili … la tecnologia c’è bisogna avere i soldi e la volontà di farlo … il resto sono solo utopie … siete stati manipolati da una ( la Greta ) che ha fatto milioni per scrivere libri … riflettete …

Eritos 1 anno fa su tio
Il cambiamento climatico è una realtà scientificamente provata, che sta causando impatti significativi sul nostro pianeta, come il riscaldamento globale, l'innalzamento del livello del mare, l'aumento delle temperature e degli eventi meteorologici estremi. Per quanto riguarda gli attivisti che scioperano per il clima e bloccano il traffico automobilistico, l'opinione pubblica è divisa. Alcuni vedono queste azioni come un modo efficace per attirare l'attenzione sulla questione del cambiamento climatico e per spingere i governi e le imprese ad agire, mentre altri le vedono come un ostacolo alla libera circolazione e un'intrusione nella vita quotidiana delle persone. In ogni caso, è importante che si discuta del cambiamento climatico e che si lavori per trovare soluzioni sostenibili a lungo termine per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

Don Quijote 1 anno fa su tio
Anche nell'ipotesi che la CO2 antropica fosse la causa principale del cambiamento climatico iniziato 30'000 anni fa, con una manifestazione palese nel 10'000 a.c., L'attuale tecnologia non ci permette di cambiare il clima, nemmeno facendo scomparire l'uomo dalla Terra. La C02 rimane in atmosfera per centinaia d'anni prima di essere riassorbita dagli oceani, a condizione che la temperatura delle acque si raffreddi, viceversa viene rilasciata, essendo in un periodo interglaciale l'assorbimento è poco o nullo.
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