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CONFINETelelavoro dei frontalieri, «Roma ne ridiscuta con Berna»

29.01.23 - 00:00
La deputata varesina Maria Chiara Gadda ha chiesto ai ministeri degli Esteri e dell'Economia di riaprire un tavolo negoziale con la Svizzera
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Telelavoro dei frontalieri, «Roma ne ridiscuta con Berna»
La deputata varesina Maria Chiara Gadda ha chiesto ai ministeri degli Esteri e dell'Economia di riaprire un tavolo negoziale con la Svizzera

VARESE - Non cessa di far discutere la questione del telelavoro dei frontalieri. Come abbiamo avuto modo di riferire ieri, l'Agenzia delle Entrate italiana ha messo nero su bianco che, a partire dal 1° febbraio, «se un frontaliere residente nei comuni di confine farà anche un solo giorno intero di telelavoro diventerà tassabile in Italia su tutto il proprio reddito».

I politici della fascia italiana di confine si sono quindi attivati, chiedendo garanzie a Roma per i lavoratori interessati. Maria Chiara Gadda, deputata varesina di Azione - Italia Viva e segretario regionale del partito di Matteo Renzi, ha presentato un'interrogazione nella quale chiede al governo Meloni d'intervenire. «Se non si rinnoverà l’accordo tra Italia e Svizzera sui vincoli legati alla presenza fisica dei frontalieri sui luoghi di lavoro, ci saranno ripercussioni sui nostri frontalieri e sarà necessaria una modifica dei flussi di lavoro e dell’organizzazione interna delle imprese che ormai, in oltre due anni e mezzo, si erano consolidati ed efficientati».

La decisione di non rinnovare l'accordo con la Svizzera, si legge ancora su Varesenews, «si trova in aperto contrasto con la posizione dell’Unione Europea, la quale ha invece prorogato fino al 30 giugno prossimo la sospensione delle implicazioni del telelavoro dei frontalieri sul piano delle assicurazioni sociali».

«Per questi motivi» aggiunge Gadda «ho chiesto ai ministri degli Esteri e dell’Economia e delle Finanze di riaprire un tavolo negoziale con la Svizzera e siglare urgentemente un nuovo accordo amichevole che, quantomeno, garantisca una nuova proroga allineata alle disposizioni contributive comunitarie, al fine di evitare che a partire dal 1° febbraio 2023 i lavoratori transfrontalieri vedano crescere la tassazione sul proprio salario in questo momento storico di grave crisi energetica e di spirale inflazionistica».

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COMMENTI
 

Maratoneta 1 anno fa su tio
Per tutti gli xenofobi razzisti e ignoranti, auguro vivamente che l’Italia faccia un divieto ai frontalieri e a tutti gli Italiani di lavorare in Ticino……tranquilli prima o poi arriverà, così staremo a vedere l’economia come fiorirà. Politici sveglia, vietate l’entrata a tutti, chiudiamo le frontiere.

Se7en 1 anno fa su tio
Risposta a Maratoneta
🤣🤣👍👍👏👏 … wow allora quando t’impegni qualcosa di intelligente lo dici anche te

Maratoneta 1 anno fa su tio
Risposta a Se7en
Se7en inizia la raccolta firme per chiudere le dogane, scrivi ai politici, tu che sei un passo avanti…..

Se7en 1 anno fa su tio
Risposta a Maratoneta
🤣🤣🤣

UtenteTio 1 anno fa su tio
Magari è la volta buona per eliminare qualche frontaliere dalle aziende, e se fa telelavoro vuol dire che non va a toccare i settori pricipali come edilizia e sanitario, ma unicamente quello degli uffici, dove le posizioni potrebbero essere occupate tranquillamente da un disoccupato, come quello in altri settori, penso al commerciale.

Blobloblo 1 anno fa su tio
Ma che la smettano di lamentarsi!!! Ma cosa vogliono ancora??? Via via!!!

Se7en 1 anno fa su tio
… andiamo avanti così e il confine conviene spostarlo sul Gottardo, con la cosiddetta dogana “Gothard-Chiasso-Brogeda”, perché il Cantone Ticino sta diventando a tutti gli effetti, la fine o l’inizio della regione Lombarda 🫣🤣

Se7en 1 anno fa su tio
…. No comment, pretese su pretese, oltre ad avere un lavoro, pretendono pure di lavorare da casa, poi fanno come quelli che timbrano il cartellino e poi disertano dal lavoro per andare a fare la spesa, barbiere, aperitivi … 🤣 Fateci voi un accordo amichevole nel far rientrare in “Italia”, dai 30’000 ai 40’000 di vostri connazionali, che qui in Ticino sono in esubero. Rischio tassazione in Italia? Con quello che guadagnano qui non andranno di certo in bancarotta …

M70 1 anno fa su tio
cari politici svegliatevi e cominciate a lavorare x il vostro Cantone!!! siete solo una vergogna ora..cominciate poi a imporre gli interessi del Ticino a Berna!

navy 1 anno fa su tio
Tanto per chiarire alcuni aspetti della questione. Ogni azienda, oggi più di ieri, è tenuta a monitorare e ovviamente dimostrare chi lavora in sede e chi lavora da casa. Il problema è il verificare. In caso di dubbio, l’Italia è in diritto (lo sarà) di imporre una tassazione “piena” al suo residente italiano/nostro frontaliere. L’impatto di detta tassazione potrebbe portare il lavoratore a optare “sostanzialmente, per due opzioni. La Prima: rientrare definitamente in patria sotto tutti i punti di vista. La Seconda: trasferire la resistenza in Svizzera. Cosa comporta la Prima? Se il tipo di attività svolta dal frontaliere è una nostra dipendenza, il problema può essere pesante per la Svizzera. Cosa comporta la Seconda? I vantaggi sono principalmente per il frontaliere. La tassazione sarebbe unicamente CH in quanto residente svizzero a tutti gli effetti. In realtà le dinamiche sono molto più complesse ed andrebbero analizzate a fondo pianificando in modo attento una miriade di aspetti. Non da ultimo l’aspetto di DIPENDENZA creato ad hoc di cui le autorità di sono già dimenticate. Durante la recentissima pandemia, in più occasioni, alcuni politici italiani minacciarono di limitare se non addirittura vietare il personale ospedaliero operante in Svizzera così da garantire l’operatività sanitaria Italiana. Non da ultimo l’aspetto migratorio della questione frontalierato e non sto pensando a LORO ma a NOI. I giovani residenti in Ticino (non solo loro) si ritrovano in un mercato del lavoro sempre più LOMBARDO e ITALIANO con le tutte le DERIVE del caso. Che cosa fanno alcuni di loro? Guardano oltre Gottardo e se ne vanno per non più tornare. La politica ticinese dovrebbe, al netto di slogan di bassa lega….) focalizzare la propria attenzione su questi aspetti. Non voler vedere il problema frontalierato nel suo insieme porterà PERICOLOSISSIME conseguenza e questo in tutti gli ambiti della società. In TUTTI e non “solo” in quello lavorativo.

Meganoide 1 anno fa su tio
Risposta a navy
La questione qui però è relativa al lavoro fuori sede, in pratica "obbligheranno" i frontalieri a venire tutti i giorni in Svizzera. Mi sembra che la tua analisi sia più pertinente agli accordi bilaterali in discussione, che però, se non ho capito male, si applicheranno almeno per 10 anni solo ai nuovi permessi G. Per chi già lavora qui è risiede nella fascia di confine non dovrebbe cambiare nulla e quindi non credo che ci saranno grosse variazioni. Di certo il problema dei giovani che se ne vanno è grave e va affrontato seriamente.

navy 1 anno fa su tio
Risposta a Meganoide
Grazie di avermi letto e commentato. La mia analisi non è sicuramente completa. Tu hai sicuramente aggiunto parametri a complemento ed è corretto farlo. Così devono fare i nostri politici. Valutare a 360 gradi valutando il TUTTO. Così non fanno e ciò porterà danni pesantissimi all’economia ticinese prima e Svizzera poi. Il liberalismo è stato bypassato dal liberismo selvaggio ed è tempo e ora di darsi una grande svegliata a livello politico. L’Italia, per anni, se ne fregata nel garantire lavoro ai propri connazionali. Ora, questa realtà è elvetica o, quantomeno, ticinese. Buona domenica.

Meganoide 1 anno fa su tio
Risposta a navy
Figurati, speriamo che a livello politico comincino a muoversi per affrontare il problema seriamente e senza ideologie di parte. Ormai anche nella fascia di confine italiana l'emigrazione di molte figure professionali necessarie è diventata problematica e stanno cercando di intervenire. Buona domenica anche a te.

Adegheiz 1 anno fa su tio
E chissene frega. Alla fine posso fare quello che vogliono. E poi come fanno a sapere se qualcuno fa il telelavoro? Ti spiano?

navy 1 anno fa su tio
Sono davvero curioso di vedere come va a finire anche questa questione. Gli unici lavoratori in Ticino privilegiati da anni sono i frontalieri. Lo sono, di fatto, sempre stati in qualche modo. Ora però è davvero osceno il comportamento svizzero. Ci si è voluto mettere in mano pericolosamente al frontalierato ed eccome i risultati. I fautori, promotori, venditori del libero mercato non hanno fatto i conti con il liberismo che è altra cosa. 1/3 dei lavoratori in Ticino è frontaliere. Un po’ come la dipendenza dell’Europa ai cereali Ucraini……a Berna si devono svegliare! I giovani vanno oltre Gottardo ed i residenti in Ticino fanno i frontalieri……aspettiamo cosa?!?!?!

tormar 1 anno fa su tio
Ohhhh poveretti, rischiamo di pagare più tasse? Poveri, non potranno più andare in vacanza a fare i buffoni? Qui c’è gente che non ha un lavoro e uno deve preoccuparsi dei frontalieri che devono pagare più tasse??? Ma chi se ne frega. Voglio vedere se era l’incontrario , apriti cielo. Pagare e muti 🤫

Dav 1 anno fa su tio
teledivano

UnoQualunque1 1 anno fa su tio
Risposta a Dav
E anche se fosse? Basta che si raggiungano gli obiettivi poi per me si può lavorare anche sul cess0

Voilà 1 anno fa su tio
La Svizzera faccia come l'Italia con la black list

Gus 1 anno fa su tio
Berna deve fare come Roma: dire di sì e non fare niente. Sarebbe ora di imparare.

Voilà 1 anno fa su tio
A Berna non si sono mai mossi per gli interessi dei lavoratori ticinesi, spero facciano altrettanto per quelli dei frontalieri

Blackad 1 anno fa su tio
Vai tra, tra 13 anni dovrebbe venir discusso 👍🏻
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