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BELLINZONAAbusi sessuali, «ci vuole un numero unico h24»

19.10.22 - 17:33
Lo chiede una mozione di Più donne firmata anche da diversi esponenti politici.
Foto TiPress
Abusi sessuali, «ci vuole un numero unico h24»
Lo chiede una mozione di Più donne firmata anche da diversi esponenti politici.

BELLINZONA - Un numero unico antiviolenza e «non a tre cifre»: lo chiede una mozione di Più donne e di vari esponenti politici dopo l'ultima seduta del Gran Consiglio di lunedì scorso, dove si è discusso nuovamente - in ragione delle interpellanze presentate - della vicenda del direttore di scuola media che si è licenziato dopo essere stato arrestato con l’accusa di atti sessuali con fanciulli.

I firmatari e le firmatarie del documento rilevano che «dalla discussione in Gran Consiglio è emerso prepotentemente il tema della difficoltà di far sentire la propria voce da parte delle vittime di violenza e delle loro famiglie, in particolare quando gli abusi avvengono nella scuola. Inoltre - fanno presente - ci sono troppi adulti non ancora coscienti di cosa sia un abuso sessuale».

Alla luce dei recenti casi, «appare evidente che qualcosa non ha funzionato - affermano - e dunque è necessario attivare un filtro unico e diretto per le segnalazioni».

Sul filtro unico si era già espressa a favore la Procuratrice pubblica Pamela Pedretti, al fine di «raccogliere le segnalazioni di possibili abusi e smistarle in modo corretto ed efficace».

Così come in tempo di confinamento per il Covid-19 «si è approntato in tempi brevissimi un numero unico (“hotline cantonale”) - dicono gli esponenti politici che hanno firmato la mozione - si chiede che venga in tempi altrettanto brevi predisposto un numero unico antiviolenza». 

E precisano meglio di cosa si tratta: «A scanso di equivoci, non stiamo chiedendo un numero a tre cifre, perché di questo sembra che si stia occupando la politica federale, trattandosi di un numero da attivare su tutto il territorio nazionale secondo precise regole. In modo molto pragmatico - specificano - invitiamo il Governo a fare riferimento al picchetto telefonico 24h che già esiste in capo alle due strutture di accoglienza delle donne, nel Sopra e Sottoceneri». 

La mozione chiede al Governo di «fare presto, adottando il medesimo atteggiamento propositivo e concreto di cui ha dato prova nel caso, ad esempio, della hotline psicologica durante la pandemia. Senza badare ai fronzoli ed eventualmente cominciando con una fase pilota, purché si cominci» è l'accorato suggerimento.

Come è stato sottolineato da tutte le forze politiche nell’ambito di numerosi dibattiti e prese di posizione, «il punto debole ancora oggi è la difficoltà di parlare, cioè di chiedere aiuto in caso di violenza o presunta violenza per timore di non essere ascoltati».

La mozione, oltre che dalle deputate di Più Donne Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini, è stata sottoscritta da Sabrina Aldi, Massimiliano Ay, Giovanni Berardi, Anna Biscossa, Simona Buri, Maddalena Ermotti-Lepori, Lara Filippini, Claudio Franscella, Sabrina Gendotti, Nadia Ghisolfi, Sara Imelli, Daria Lepori, Paolo Ortelli, Daniela Pugno Ghirlanda, Matteo Quadranti, Michela Ris, Giancarlo Seitz, Roberta Soldati e Giovanna Viscardi. 



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COMMENTI
 

Evry 1 anno fa su tio
Certo piÙ donne ma non solo starnazzatrici che valutano e decidono solo con la pancia. auguri

Brissago 1 anno fa su tio
Sarebbe ora ! Un paese civile come il nostro non ha un tale servizio H24! Sveglia che non è mai tardi!

cle72 1 anno fa su tio
Risposta a Brissago
Corretto, ma credo che non è tutto ora quello che luccica. Qui c'è ancora molto riserbo e si cerca di celare o non divulgare tutto quanto succede.
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