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MONTEGGIO

Il sushi sul confine diventa un problema

Il Municipio di Monteggio chiede un intervento urgente dopo lo scorso weekend
Comune di Monteggio
Il sushi sul confine diventa un problema
Il Municipio di Monteggio chiede un intervento urgente dopo lo scorso weekend
«Oltre a essere discutibile, c'è maleducazione e presenta un serio pericolo per l'ordine pubblico e la sicurezza stradale».
MONTEGGIO - Le dogane di Ponte Cremenaga, Fornasette e Ponte Tresa sono diventate territorio di scambio. I ticinesi vanno a ritirare il sushi (e altri pasti) preventivamente ordinati nei ristoranti di oltre confine. Accade ormai «da qualche set...

MONTEGGIO - Le dogane di Ponte Cremenaga, Fornasette e Ponte Tresa sono diventate territorio di scambio. I ticinesi vanno a ritirare il sushi (e altri pasti) preventivamente ordinati nei ristoranti di oltre confine. Accade ormai «da qualche settimana», stando al Municipio di Monteggio, che denuncia la situazione a polizia, Cantone, Confederazione e servizi doganali.

«Non siamo a conoscenza se questa prassi a cavallo del confine sia legale», scrive il sindaco, Piero Marchesi. Ciò che preoccupa maggiormente sono gli "effetti collaterali": «Il caos totale della circolazione, il parcheggio abusivo su fondi privati, l'occupazione dell'area destinata all'entrata e all'uscita del valico, oltre che diversi assembramenti». Le foto (in allegato) scattate tra le 18 e le 20.30 di sabato e domenica lo dimostrano.

Il Municipio ha chiesto l'intervento della polizia Malcantone Ovest e il sindaco, sia sabato, sia domenica, ha chiamato la polizia cantonale. «È una situazione pericolosa, inaccettabile e intollerabile - aggiunge Marchesi -. Oltre a essere discutibile per quanto riguarda l'opportunità di rivolgersi a fornitori d'oltre confine in questo difficile momento per l'economia locale, c'è maleducazione, e presenta un serio pericolo per l'ordine pubblico e la sicurezza stradale».

Il Municipio di Monteggio chiede «una soluzione condivisa tra polizia cantonale, polizia Malcantone Ovest, Guardie di Confine e Comune», rifiutandosi di tollerare «uno scarica barile tra entità». Affinché già il prossimo weekend la situazione sia diversa.

Il Consiglio di Stato a inizio febbraio ha chiesto a Berna di introdurre limitazioni alla frontiera per contenere la mobilità non essenziale da e per l'Italia. In particolare, la lettera inoltrata al Consiglio federale chiedeva di introdurre il divieto per gli svizzeri di recarsi all'estero per fare la spesa o per andare al ristorante (con particolare attenzione ai ticinesi con l'Italia). In conferenza stampa, due giorni dopo, Alain Berset aveva spiegato di non averne ancora discusso con i suoi colleghi. «Il Ticino avrà una risposta alla sua lettera», ha fatto sapere la Cancelleria federale la scorsa settimana. 

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