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CANTONEDiciotto ticinesi che (nonostante tutto) hanno cambiato sesso

21.12.20 - 06:00
Sono in aumento. Ma per operarsi devono andare fuori cantone, e spendere molto. I dati del Dss
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Diciotto ticinesi che (nonostante tutto) hanno cambiato sesso
Sono in aumento. Ma per operarsi devono andare fuori cantone, e spendere molto. I dati del Dss
L'associazione Gender Freedom: «Ancora molta strada da fare. Le casse malati non riconoscono i trattamenti». E le statistiche scarseggiano

LUGANO - La vera amputazione, per alcuni, è non farlo. Fermarsi a due passi dalla meta, il sogno agognato da chi si sente donna in un corpo da uomo, e viceversa. «Lascia un senso di incompiutezza e frustrazione» dicono, «può avere conseguenze sulla qualità di vita».

In Ticino sono pochissime le persone transgender che hanno tagliato il traguardo. Si chiama "trattamento 64.5" nelle statistiche del Dss: intervento chirurgico per il cambio di sesso. Ma la statistica è vuota: nel nostro Cantone mancano chirurghi disponibili all'operazione. E mancano anche i dati. L'Ufficio dello stato civile - contattato - non tiene un registro dei cambiamenti di sesso anagrafici: di sicuro, comunque, sono molti di più quelli chirurgici, più complessi e costosi. 

Anche l'Ustat non dispone di dati, tranne uno. Quello dei ticinesi o residenti che, anno per anno, si sono sottoposti all'operazione in strutture d'oltre Gottardo. E sono pochissimi: 18 dal 2008 a oggi. Il trend è in aumento (8 casi l'anno scorso) ma è solo la punta dell'iceberg.

Ticinesi e residenti operati in Svizzera (trattamento 64.5) anno per anno:

 fonte DSS
annon. operazioni
20101
20121
20132
20141
20151
20163
20181
20198

fonte DSS

Come per le statistiche, anche per le casse malati i transgender sembrano non esistere (o quasi). «Le operazioni vengono coperte molto raramente dalle assicurazioni, sempre con grandi ostacoli, e mai se avvengono all'estero» spiegano dall'associazione Gender Freedom. È la prima in Ticino, nata due anni fa come gruppo di mutuo aiuto (all'interno di Imbarco Immediato). «Il nostro scopo è riempire un vuoto. Dare alle persone un posto dove informarsi, orientarsi nel loro percorso. Prima non c'era» spiega la coordinatrice Eleonora. Il cognome chiede di ometterlo. «Non è che il Ticino sia un posto poco aperto» dice. «Dipende. È molto soggettivo».

Se anche gli attivisti non vogliono apparire, il coming-out si complica in particolare in alcuni ambienti. Di recente il Cantone ha comunicato con una circolare ufficiale il cambio di sesso di un funzionario del Dipartimento del territorio. «Sul lavoro e in famiglia a volte si incontrano resistenze, è questione di mentalità» spiega Eleonora. A queste difficoltà si aggiunge un iter burocratico snervante. In futuro - notizia di settimana scorsa - le Camere federali vorrebbero semplificare le cose, annullando il passaggio dalla Pretura (oggi obbligatorio) per il cambio della carta d'identità. «È sicuramente una buona notizia» commenta Gender Freedom. «Ma c'è ancora molta strada da fare. Molte persone ancora oggi sono costrette ad andare all'estero, per avere trattamenti medici di alto livello. Devono pagarseli da sé, quelli che possono». E non risultano nemmeno nelle statistiche annuali.  

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