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CANTONEIl lockdown è finito, ma non per le discoteche

17.06.20 - 21:07
La movida ticinese è ferma. Le limitazioni imposte con la riapertura sono «un'assurdità» per chi si occupa del settore.
Deposit - foto d'archivio
Il lockdown è finito, ma non per le discoteche
La movida ticinese è ferma. Le limitazioni imposte con la riapertura sono «un'assurdità» per chi si occupa del settore.
Ne abbiamo parlato con Manny, art director ed event manager. «Questo periodo è davvero un colpo pesante».

BELLINZONA - La vita notturna non è più vita. Perlomeno in Ticino. Se gli allentamenti previsti dalla Confederazione a partire dal 6 giugno prevedevano anche la riapertura delle discoteche, in Ticino tutto tace. «Sinceramente? Non conviene» ha spiegato oggi a PiazzaTicino.ch Manuel Pruiti (Manny), art director ed event manager. Il riferimento è alle limitazioni imposte dal Consiglio federale: elenco delle presenze, massimo 300 ingressi e, soprattutto, chiusura a mezzanotte.

«Le discoteche aprono a quell'ora - commenta Manny -. L’assurdità è proprio questa». In particolare, si rischia in questo modo di «creare (nuovamente) un contrasto tra le discoteche e i bar», come quando qualche anno fa si parlava di tenere i bar aperti fino alle due del mattino. «Dare la possibilità alla discoteca di aprire alle 19 e chiudere a mezzanotte è assurdo, perché così non è discoteca. È una cosa insensata. La gente ha le sue abitudini. Dopo cena vuole andare al bar e a ballare molto più tardi». Un discorso condiviso da chi i locali li frequenta. «Sembra che il coronavirus colpisca solo di notte» ha commentato qualcuno durante la diretta con Manny. «A Berna non sanno di cosa parlano», ha scritto un altro.

Di pensare a come eventualmente rispettare le regole in un luogo che è per definizione "un assembramento di gente" proprio non se ne parla. «Non ci sono i presupposti, le preoccupazioni sono altre». In particolare il futuro. «Questa pandemia può rappresentare la botta finale per alcuni esercenti?» gli chiediamo. Manny non usa mezzi termini: «Potrei dire che sono speranzoso, ma sarebbero bugie. Questo è un colpo di grazia, un colpo pesante alla vita mondana ticinese. Già l’ultimo anno i locali hanno avuto un calo di frequenza. Il Covid-19 potrebbe aver dato una mazzata finale».

Per Manny «bisogna essere realisti. La situazione è brutta e non si può prevedere un futuro a breve e medio termine. Gli affitti dei locali sono molto alti. E c’è incertezza sul futuro. Il non sapere è peggio a volte delle cattive notizie». Ma siamo nel mese di giugno. L'estate, quella vera, dovrebbe arrivare settimana prossima. E si spera che il mondo della movida ticinese possa unirsi e proporre magari degli eventi all'aperto o trovare soluzioni originali per tornare a divertirsi in sicurezza, anche dopo la mezzanotte.

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