Così il coronavirus può anche diventare satira

Le vignette di Enrico Gambardella, artista 58enne. Un modo per fare sorridere, ma anche per fare riflettere.
«Le ho realizzate per coscienza civile – sostiene l'autore –. L'idea è nata dopo avere sentito il presidente degli industriali svizzeri, Hans Hess, mettere l'economia davanti alla salute».
Le vignette di Enrico Gambardella, artista 58enne. Un modo per fare sorridere, ma anche per fare riflettere.
«Le ho realizzate per coscienza civile – sostiene l'autore –. L'idea è nata dopo avere sentito il presidente degli industriali svizzeri, Hans Hess, mettere l'economia davanti alla salute».
L'era del Covid-19 approcciata con un sorriso e con qualche frecciata polemica. Enrico Gambardella, 58enne di Balerna, per mestiere si occupa di grafica illustrativa e di restauri d'arte. Nel tempo libero, invece, si scatena con la satira. E siccome di tempo ultimamente ne ha parecchio, il suo estro è letteralmente esploso producendo una serie di curiose vignette dedicate al nuovo coronavirus. «Le ho realizzate per coscienza civile», sostiene l'autore.
Hans Hess lo ha fatto scatenare – Gambardella non è nuovo a iniziative di questo genere. Già in passato si era esposto pubblicamente su eventi globali. Le sue opere erano state protagoniste anche di alcune mostre. «Perché mi sono messo in gioco anche col Covid-19? Alcune cose non vanno proprio bene. Quando ho sentito Hans Hess, presidente dell'industriali svizzeri, opporsi alle chiusure delle imprese, mettendo l'economia davanti alla salute pubblica, mi è venuto da buttare fuori il pensiero. Il mio è stato uno sfogo. O meglio, un "giusto dire"».
Satira leggera per riflettere – Oltre una ventina di vignette rigorosamente realizzate a matita. «Sono uno alla vecchia maniera», sorride. Con una precisione invidiabile e con una passione fuori dal comune. Enrico Gambardella finora le aveva mostrate solo ad amici e conoscenti. A una cerchia ristretta di persone. «In questo momento non felice per chiunque, un sorriso può essere d'aiuto. Anche perché dietro alle mie illustrazioni c'è un pensiero. C'è un invito alla riflessione. Nulla è messo lì casualmente. La satira? È piuttosto leggera. Non offensiva. Cerco sempre di lanciare un messaggio positivo. Il disastro c'è. Ma occorre cercare delle soluzioni più sensate possibili».









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