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LUGANOMangiano la minestra con la forchetta: «Ma c'è un modo migliore per farlo»

15.11.17 - 06:07
È una delle immagini simbolo della singolare campagna lanciata dagli psicologi ticinesi. Una vera "prima". L’esperta Raffaella Delcò: «Da noi non vengono solo depressi»
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Mangiano la minestra con la forchetta: «Ma c'è un modo migliore per farlo»
È una delle immagini simbolo della singolare campagna lanciata dagli psicologi ticinesi. Una vera "prima". L’esperta Raffaella Delcò: «Da noi non vengono solo depressi»

LUGANO – Una scodella di minestra e una forchetta per svuotarla. Una banana per piantare un chiodo. Strade poco efficaci per risolvere un problema. Si chiama "C'è un modo migliore" ed è una vera e propria "prima" per la Svizzera. Una campagna voluta dall'Associazione ticinese degli psicologi per avvicinare la popolazione alla figura dello psicologo. Un'idea che arriva da lontano. E più precisamente dall'esito dello studio svolto nel 2010 dall' "Institute of Communication and Health” dell’Università della Svizzera italiana. «Da quell'indagine – spiega Raffaella Delcò, vice presidente dell’Associazione ticinese degli psicologi – si è capito che nella Svizzera italiana ci sono ancora tanti pregiudizi verso la nostra professione».

Di che tipo di preconcetti si parla? 

Si pensa che chi va dallo psicologo sia per forza un debole. Un depresso.

E qual è invece il messaggio che vorreste fare passare?

Che dallo psicologo si può andare anche semplicemente per affrontare momenti di difficoltà. Dai problemi di coppia al lutto. Passando per le difficoltà sul lavoro. Sempre più in aumento.

Mobbing, burnout. Dobbiamo sempre più abituarci a simili termini?

I ritmi sono sempre più stressanti e le sollecitazioni sono sempre più crescenti. È sempre più difficile reggere l'urto in un simile contesto.

Le prestazioni dello psicologo, eccezion fatta per la psicoterapia e la neuropsicologia, e solo in determinati casi, non sono coperte dalle casse malati. Non pensa che molta gente si blocchi davanti a questa situazione?

Stiamo lottando. Stiamo investendo molte energie e risorse per riuscire a ottenere maggiori riconoscimenti. Uno dei problemi è legato al fatto che il disagio psicologico a volte è meno visibile rispetto a quello fisico.

Stando ai dati dell'Osservatorio svizzero della salute, il 18% delle persone in Svizzera ha un disagio di tipo psicologico. Ben il 25% in Ticino. Dati alla mano sembra paradossale che il disagio psichico non abbia la stessa considerazione della malattia fisica. Non trova?

Da noi si tende forse a dare più importanza alla sofferenza fisica, rispetto a quella psicologica e la si vorrebbe trattare allo stesso modo. Forse è anche una questione culturale. In altri Paesi, ad esempio in Scandinavia, c'è una maggiore accettazione del disagio psicologico.

C'è chi ironizza sul fatto che a uno psicologo non convenga fare guarire del tutto i pazienti. Perché poi perderebbero buoni clienti...

Una simile allusione potrebbe essere fatta per tante altre categorie professionali. Ed è assolutamente fuori luogo. Il nostro codice deontologico parla chiaro: non dobbiamo creare dipendenza. Tanto è vero che a volte bastano poche sedute a una persona per rimettersi in forma. In alcuni casi il percorso è lungo. Perché magari i problemi sono parecchio radicati. Ma pensare che questa sia la regola è fuorviante. Lo psicologo è anche un motivatore. Ha tutto l'interesse a fare in modo che il proprio paziente riesca a centrare gli obiettivi al più presto.

La vostra resta una categoria ancora poco conosciuta. Ora avete fatto un passo importante verso la gente. Se la sente di lanciare un appello?

Non si deve avere vergogna di dire che non si sta bene. E non bisogna aspettare che le situazioni degenerino per trovare una soluzione. I momenti difficili possono essere superati. C'è sempre un modo migliore per farlo.

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COMMENTI
 

Lucadue 6 anni fa su tio
Il modo migliore per gustare la marmellata è quello di usare le dita. Nessun disagio per chiunque ci provi, complessato, depresso o altro. Garantito da Lucadue ex Lucauno.

chico2017 6 anni fa su tio
Sorprendente! Pensavo che i preconcetti fossero un disagio psichico, ma qui si presenta lo psicologo come vittima di esso. Le casse malati dovrebbero sensibilizzarsi sul fatto che col tempo un disagio psichico si riperquote sul fisico.
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