Addio parcheggi gratuiti, e tra i frontalieri è polemica: «Meglio rimanere a casa»

La nuova regolamentazione delle aree di Park & Ride genera disagio e malcontento oltre il confine. Il sindaco di Valsolda: «Ci faremo sentire»
LUGANO - A poco più di 48 ore dall’entrata in vigore della nuova regolamentazione sui Park & Ride luganesi, oltre confine la polemica ha già iniziato a prendere corpo, in particolare tra i lavoratori frontalieri, abituati a lasciare le proprie auto proprio in quelle aree di sosta, ora soggette a pagamento.
A darne notizia è la Provincia di Como, che dalle colonne della sua edizione di venerdì raccoglie la protesta di alcuni lavoratori: «È meglio fare il disoccupato. Oggi lo stipendio di un operaio potrebbe non bastare a coprire le spese dell’auto», ha affermato uno di loro, precisando che tra «costo del mezzo, del carburante, del bollo, l’assicurazione, la manutenzione, e ora anche il parcheggio, credo ci sia da guadagnare a rimanere a casa».
Una «mazzata», come viene definita da un altro lavoratore sentito dal quotidiano, che alcune delle autorità dei comuni di confine non intendono ignorare.
È il caso in particolare del sindaco di Valsolda, Giuseppe Farina, che promette di farsi sentire sulla questione qualora arrivassero segnalazioni precise in merito. «Se effettivamente questa decisione condiziona i frontalieri, cercherò di sensibilizzare le autorità ticinesi», ha affermato Farina, dicendosi convinto di «poter trovare una soluzione».




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