Alla ricerca di un incontro nel paese senza bar

Dopo la chiusura dell’ultimo esercizio pubblico, il comune malcantonese s'è trovato senza luoghi di aggregazione
BEDIGLIORA - Quando, un paio d'anni fa, il gerente ha raggiunto l'età della pensione e chiuso lo storico Ristorante Passerella, il nucleo di Bedigliora s'è ritrovato senza più locali. Qualcosa ancora c’è, ma nelle frazioni di Banco e Nerocco: il nucleo è ormai disadorno di possibilità d'incontro. Per scambiare qualche chiacchiera o farsi il classico bicchierino, si è costretti a emigrare a Curio o Novaggio. Il rischio è evidente: Bedigliora potrebbe trasformarsi in un dormitorio.
Sondaggio - Ecco quindi che il municipio è corso ai ripari, affidando alla Commissione cultura il compito di tastare il polso alla popolazione. Si è lanciato così un sondaggio per capire i desideri dei cittadini e, soprattutto, se valga o meno la pena investire risorse tenere in vita il nucleo. Per forza un bar? No, le possibilità sono molteplici: si va dal ritrovo per la terza età, alla biblioteca, al centro sociale. Nessun limite alla fantasia, perché in fondo è proprio quella che non si vuole perdere.
La gente c'è - «È un po' triste, se uno vuole fermarsi a bere un caffè non trova più niente», ammette il sindaco Tiziano Belloni. Anche perché la voglia di stare assieme non manca: «Quando si organizza una sagra o un mercatino la gente viene, sono eventi molto frequentati», spiega. È proprio di fronte a questa tensione aggregativa, e su impulso di una mozione in Consiglio comunale, che si è deciso di provarci. O meglio, riprovarci, dopo che già nella scorsa legislatura si era tentato di creare un ritrovo mobile, una specie di food truck. Idea che, per una serie di motivi, non era giunta a compimento.
Problema diffuso - Quella di Bedigliora non è, purtroppo, un’eccezione. Ce lo conferma anche Massimo Suter, presidente di GastroTicino: «È un problema, sempre più spesso i locali storici nelle valli si trovano in difficoltà», ci racconta. Quali sono le cause? «Molti comuni si stanno trasformando in paesi dormitorio, la popolazione non vive più la realtà del paese, è sempre più difficile crearsi una clientela». Difficoltà che si palesa soprattutto quando un gerente sceglie di smettere e nessuno si fa avanti con la voglia e il coraggio di raccogliere il testimone: «Spesso manca anche il cambio generazionale, quando i genitori lasciano i figli preferiscono fare altro».



