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PRATO LEVENTINA

Nuovo sentiero geoturistico a Prato Leventina

sentiero geoturistico del Campolungo ©Enrico Boggia
Nuovo sentiero geoturistico a Prato Leventina
PRATO LEVENTINA - Il prossimo 28 agosto il comune di Prato Leventina inaugurerà il prossimo 28 agosto il Sentiero geoturistico del Campolungo.  Elaborato in collaborazione con il geologo Filippo Bianconi e il Museo cantona...

PRATO LEVENTINA - Il prossimo 28 agosto il comune di Prato Leventina inaugurerà il prossimo 28 agosto il Sentiero geoturistico del Campolungo. 

Elaborato in collaborazione con il geologo Filippo Bianconi e il Museo cantonale di storia naturale, il percorso offre l'opportunità, attraverso dei pannelli informativi bilingue (italiano/tedesco) posti in loco (lago Tremorgio, Piana del Campolungo, Capanna Leit) di avvicinarsi alla storia geologica della catena alpina passeggiando in un ambiente unico e straordinario. 

Il sentiero - Il territorio interessato comprende la zona del Lago Tremorgio, la bellissima piana del Campolungo con il Piz Prèvat e la capanna Leìt. Il sentiero si compone di due percorsi: quello del Tremorgio più pianeggiante che costeggia l’omonimo lago e quello del Campolungo che si snoda in un ambiente alpino più impegnativo fino alla quota di 2’250 m s.l.m. (Capanna Leìt).

Il punto di partenza principale è il Lago Tremorgio ma è pure possibile accedere alla zona da altri tre versanti: dall’Alpe Cadonigo attraverso il Passo Cadonighino, da Fusio (Vallemaggia) valicando il Passo Campolungo e dalla capanna Campo Tencia via Passo Leìt (vedi cartina sul pannello accanto).

Patrimonio geologico - La regione del Campolungo offre l’opportunità di avvicinarsi alla storia geologica della catena alpina. La varietà delle rocce presenti accompagna il visitatore in un viaggio a ritroso nel tempo di centinaia di milioni di anni, alla scoperta di ambienti molto diversi dall’attuale scenario montagnoso.

Rocce cristalline e sedimenti di origine marina danno vita a un paesaggio suggestivo dalla struttura complessa ben evidenziata dalle bianche venature dei marmi dolomitici. Un substrato roccioso, cesellato dall’azione modellatrice dei ghiacciai, che custodisce anche veri e propri tesori mineralogici che hanno reso celebre questa regione a livello mondiale.

Un paesaggio screziato - Il tratto saliente della geologia del Campolungo ha il colore della neve. Una fascia di roccia bianca avvolge la parte settentrionale del massiccio del Campo Tencia, conferendo al paesaggio tinte e forme particolari.

Il marmo dolomitico (nome tecnico di questa roccia spesso abbreviato con «dolomia») si presenta in banchi di colore variabile: bianco, grigio o giallastro.

Questi banchi corrispondono agli strati di sedimento accumulatisi in un fondale marino poco profondo tra 250 e 205 milioni di anni fa (periodo Triassico).

Il fatto di trovarli ora a un’altitudine di 2’100 m dimostra quali forze siano attive sul pianeta Terra e cosa possa avvenire in un arco temporale sufficientemente lungo.

Curiosità, una farfalla particolare - La zona del Passo Campolungo è nota per la presenza di una rara farfallina diurna, Erebia flavofasciata. La letteratura specializzata cita questa località come «luogo tipico», ossia il luogo dove la specie è stata scoperta e descritta per la prima volta nel 1893.

Fiori rari sui calcari - Sui marmi dolomitici e sui calcescisti delle zone del Tremorgio e del Campolungo cresce una ricca flora tipica dei suoli calcarei. L’Aquilegia maggiore, che sboccia nei prati del versante orientale del Lago Tremorgio e del pendio sotto la Cima di Filo, possiede uno dei fiori più grandi delle Alpi.

 

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