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Inverno troppo mite, spuntano cimici e coccinelle a febbraio

Ma si teme che le temperature possano favorire un ulteriore aumento di questi insetti sul territorio ticinese
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Inverno troppo mite, spuntano cimici e coccinelle a febbraio
Ma si teme che le temperature possano favorire un ulteriore aumento di questi insetti sul territorio ticinese
LUGANO - Temperature sopra i dieci gradi, l'altro giorno addirittura attorno ai diciassette. Un clima, questo, più che piacevole per le cimici asiatiche che, nonostante la stagione, in determinate zone stanno già lasciando i rifugi per ...

LUGANO - Temperature sopra i dieci gradi, l'altro giorno addirittura attorno ai diciassette. Un clima, questo, più che piacevole per le cimici asiatiche che, nonostante la stagione, in determinate zone stanno già lasciando i rifugi per gustarsi una primavera in anticipo. “E non soltanto le cimici: in questi giorni mi sono anche imbattuta in alcune coccinelle” ci dice, da parte sua, Lucia Pollini Paltrinieri del Museo cantonale di storia naturale di Lugano. “Sono insetti – spiega – che si riproducono in primavera-estate, poi svernano come adulti”.

Il timore è però che le temperature miti possano portare a un ulteriore aumento di questi animaletti sul nostro territorio. “Per una diminuzione servirebbe un freddo più rigido” afferma infatti Luigi Colombi, responsabile del Servizio fitosanitario cantonale. E Pollini Paltrinieri aggiunge: “Forse anche un'improvvisa gelata potrebbe aiutare, poiché diversi esemplari non avrebbero probabilmente sufficiente tempo per trovare un rifugio adatto”.

La cimice asiatica, che negli ambienti scientifici è conosciuta con il nome Halyomorpha hayl, è presente in Ticino da almeno tre anni. E i danni alle colture non mancano. “Nel 2015 – ci spiega Colombi – li abbiamo rilevati in particolare su pesche, mele e pere. Le cimici sono state viste anche nei vigneti, ma in questo caso non ci sarebbero stati danni”. Per quanto riguarda invece le coccinelle, “anche queste asiatiche”, si parla di problema per la biodiversità locale. “Sono molto voraci ed eliminano altri insetti presenti sul nostro territorio” ci dice ancora l'esperto. E continua: “Non danneggiano la frutta, ma è stato constatato che se restano nell'uva raccolta, possono dare cattivi gusti al mosto e al vino prodotto”. La situazione, conclude Colombi, è comunque costantemente monitorata.

 

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