Matrimonio civile: si diventa peccatori, ma in tanti non lo sanno

"E' una ingiustizia. Prima del matrimonio potevo ricevere la Comunione e ora no"
LUGANO - “Mi sono sposata civilmente per volere di mio marito. Una mia amica mi ha chiesto di fare da madrina al battesimo di suo figlio, ma con mia grande sorpresa ho scoperto di non potere esaudire il suo desiderio. Non posso presenziare al battesimo poiché non mi sono sposata in Chiesa. In pratica sono fuori dalla Chiesa, mi dovrei sposare prima in Chiesa per recuperare tale possibilità. E non posso neanche ricevere i sacramenti, confessione o comunione, e a quanto ho capito neanche in punto di morte. Ê una ingiustizia. Prima del matrimonio da persona singola potevo farlo, ora no. In pratica dall’oggi al domani sono una peccatrice”.
La testimonianza è quella di una ragazza delusa. Leggendo le pagine del diritto canonico ha scoperto che fino a quando i cattolici sposati civilmente rimangono in questa situazione di vita non possono essere “ammessi all’Assoluzione sacramentale, alla Comunione eucaristica e neanche alla Cresima, né è possibile affidare loro incarichi o servizi che richiedono una pienezza di testimonianza cristiana e d’appartenenza alla Chiesa".
Eppure molti non lo sanno, probabilmente i cattolici non praticanti. Don Sandro Vitalini, Pro Vicario generale ci spiega che “questa disposizione è universalmente nota, chi si sposa civilmente, rifiutando il sacramento del matrimonio, rifiuta anche la Comunione sacramentale”.
Molti sono invece a conoscenza che la stessa regola vale per i divorziati, eppure spiega Don Sandro Vitaliani “i divorziati risposati possono accedere ai sacramenti, comprese la Confessione e l'Eucaristia”. Tuttavia ci sono anche persone che scelgono il matrimonio civile per volere del partner per esempio. In questo caso “chi ha optato per il matrimonio solo civile per forza maggiore, può rivolgersi all'Autorità ecclesiastica che potrà risanare la sua situazione particolare con un intervento canonico,” ma vale la regola che “l'allontanamento dalla Chiesa sta già nel fatto che si opta per un matrimonio solo civile”. Infine Don Sandro Vitalini rassicura “non ci sono conseguenze canoniche per i figli da matrimonio civile, che invece possono ricevere regolarmente il Battesimo e gli altri Sacramenti”.
La Chiesa fa obbligo ai fedeli di partecipare alla divina liturgia la domenica e le feste e di ricevere almeno una volta all'anno l'Eucaristia, possibilmente nel tempo pasquale, preparati dal sacramento della Riconciliazione.
Tanti, se fino a pochi giorni prima o almeno a Pasqua si recavano in Chiesa per ricevere la Comunione dalle mani del prete, oggi non possono farlo più, per il fatto di aver seguito le volontà del partner o per altre ragioni legate al proprio passato, o semplicemnete per scelta non necessariamente dettata dal credere in Dio.
Ma quanti lo sanno?



