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INTERVISTAIl ticinese che ha fatto parlare i cani e gatti

26.09.11 - 07:22
Giancarlo D'Erchie, 31 anni, dopo gli studi in Canada si occupa di effetti speciali e di animazioni in film internazionali
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Il ticinese che ha fatto parlare i cani e gatti
Giancarlo D'Erchie, 31 anni, dopo gli studi in Canada si occupa di effetti speciali e di animazioni in film internazionali

BRISTOL - Da Riva San Vitale all'Inghilterra, passando per il Canada. Il passo è stato breve per Giancarlo D'Erchie, 31enne di Riva San Vitale, che pur di realizzare il suo sogno - creare effetti speciali nei film - ha lasciato il Ticino per tentare la carta internazionale. Gli è andata bene. Dopo aver contribuito a realizzare le catastrofi della "Battaglia di Los Angeles". Dopo aver fatto parlare gli animali di "Cani & Gatti - La vendetta di Kitty 3D", ora è in studio di post produzione con i pirati. Sono i protagonisti del film "The Pirates! Band of Misfits" che arriverà nelle nostre sale a marzo del prossimo anno.

Come è arrivato a quel film?
"Il cinema è sempre stata la mia passione. A Lugano ho frequentato il Liceo artistico, perchè non ero riuscito a superare le selezioni della Csia. Dopo il liceo è arrivata  l'Accademia di Brera a Milano, dove ho studiato set design. Disegnavo set teatrali. Ma il mio grande sogno era di poter lavorare nel cinema e realizzare gli effetti  speciali. Lugano non mi offriva molto, e quindi ho deciso di prendere i miei risparmi e tentare la carta di Vancouver".

Perchè proprio Vancouver?
"Volevo frequentare la celebre Vancouver Film School, è una delle migliori al mondo per quanto riguarda gli effetti speciali. Avevo chiesto a Berna - nell'ambito di una riqualificazione professionale - una borsa di studio per potermi finanziare la scuola. Berna mi negò l'aiuto spiegandomi che quella scuola non mi avrebbe aiutato in alcun modo a reinserirmi professionalmente. Era il 2008. Decisi di partire ugualmente. Presi i mie risparmi e grazie all’aiuto economico offerto dalla famiglia Stucki di Lugano, riuscii ad entrare alla Vancouver Film School. Oggi i fatti mi hanno dato ragione".

Cosa accadde dopo la scuola?
"Terminai gli studi e ottenni anche un riconoscimento per le mie qualità tecniche e artistiche. Una compagnia di Toronto, la Soho Vfx, si mostrò interessata al mio profilo. Mi chiamarono per lavorare agli effetti speciali di Codice Genesi (The Book of Eli). Era il mio primo film. Poi arrivò "Night and Day", con Tom Cruise e Cameron Diaz; "La battaglia di Los Angeles", "Cani & Gatti - La vendetta di Kitty 3D".

Cosa ha fatto esattamente in questi film?
"Ho aggiunto gli effetti speciali in 3D. Ho reso reali tutti quegli elementi che non sono tali e che non erano presenti durante la lavorazione del film. Quindi ho contribuito a creare esplosioni, a muovere mostri, a far viaggiare navi spaziali, fino a far parlare cani e gatti e a fare in modo che il movimento delle loro labbra fosse identico a quello umano".

E dal Canada come si trovi ora a Bristol?
"Stavo lavorando all'ultimo Harry Potter ed ero alle prese con la conversione del film in 3 D. Volevo però cimentarmi nel cinema di animazione, che è da sempre la mia passione. Ho saputo che cercavano un compositor e mi sono fatto avanti. Mi hanno convocato e mi sono trasferito in Inghilterra. Qui ora sto lavorando al film d’animazione “The Pirates! Band of Misfits” della Aardman e Sony Pictures Animation".

Qual è stato il film che le ha dato più soddisfazione?
"Il primo film, "Codice Genesi". Di quel film ho amato sin dall'inizio la storia  e lo stile. A distanza di anni continua a piacermi. Ma anche il filma  a cui sto lavorando, I Pirati, mi sta divertendo molto".

Quello che l’ha fatta penare di più?
"Forse 'La battaglia di Los Angeles'. Sin dall'inizio mancavano idee chiare, e quindi in post produzione è stata dura. C'erano situazioni caotiche e nessuno sapeva cosa volesse esattamente il regista".

C’è un film a cui avrebbe voluto partecipare a tutti i costi?
"Mi sarebbe piaciuto lavorare al nuovo Superman, che ora sta entrando in post produzione".

Cosa si prova a stare in sala e vedere nel titoli di coda il proprio nome?
"È un'emozione  grandissima. La prima volta che vai a veder il film è solo per vedere il tuo nome nei titoli di coda. In quei pochi secondi che durano gli effetti speciali ti vengono in mente le tante ore di lavoro che hai impiegato per realizzare il prodotto finale. E vederlo sul grande schermo ti riempie di soddisfazione".

Immagino che non sempre sia stato tutto facile. Quali sono le difficoltà che si incontrano nel momento in cui uno vuole fare questo lavoro?
"Ci sono cose importanti da tenere presente: fare tanta pratica, e dimostrare di essere capace di creare e di comunicare  attraverso un mezzo digitale la stessa enfasi di un carattere reale. Quando entri nell'industria cinematografica, allora è fatta. Se ti impegni e lavori sodo le opportunità non mancano".

Si guadagna bene?
"All'inizio no. Ma col tempo, se il tuo nome inizia a circolare nei canali giusti, allora si puo' guadagnare bene".

Quando vede un film è di quelli che guardano con l'occhio critico e cercano i difetti tecnici?
"Lo vedo da entrambe le prospettive: sia da semplice spettatore che si lascia divertire dal racconto, sia da addetto ai lavori, che guarda e analizza attentamente tutti i segreti che si nascondono dietro ad una scena".

L'effetto nostalgia del Ticino quanto è forte?
"Sono andato via dal Ticino perché lì non c'erano molte prospettive per realizzare i miei sogni. Certo, mi mancano alcune aspetti della mia vita quotidiana. Mi manca soprattutto il cibo. Viaggiando ti rendi però conto che non sempre l'erba del vicino è più verde. Sapevate ad esempio che in Canada  nei giorni di vacanza non si è pagati. E che in Inghilterra se sei un free lance e resti senza lavoro non c'è nessuna assistenza assicurativa".

Ha realizzato il suo desiderio di lavorare nel mondo del cinema. Cosa serve per realizzare i propri sogni?
"Avere il coraggio  di cambiare. Di dare una svolta alla propria vita. Se hai passione, costanza e coraggio le porte si aprono. Non sempre sarà come ti aspetti, ma i risultati arriveranno. Questo, per me, è solo l'inizio".

E dove vuole arrivare?
"Riuscire ad essere un "Visual Effect Supervisor", il supervisore degli effetti speciali, quello che segue il film assieme al regista dall'inizio alla fine".

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