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"Caso Donati", nessun complemento d’inchiesta

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"Caso Donati", nessun complemento d’inchiesta
VERSCIO - Né il legale del dottor Riccardo Donati, avvocato Marco Broggini, né il patrocinatore della parte lesa Marisa Donati, avvocato Carlo Maccanetti, hanno validi motivi per allungare i tempi e procrastinare quindi ulteriormente i termini...
VERSCIO - Né il legale del dottor Riccardo Donati, avvocato Marco Broggini, né il patrocinatore della parte lesa Marisa Donati, avvocato Carlo Maccanetti, hanno validi motivi per allungare i tempi e procrastinare quindi ulteriormente i termini entro i quali stabilire in un’aula di tribunale la verità processuale sulla misteriosa aggressione del maggio 2003 sugli argini della Melezza, in territorio di Verscio. Lo scrive oggi laRegione Ticino.

La procuratrice Bergomi aveva dichiarato chiusa l’istruzione formale all’inizio del mese (il 9 giugno), rispettando così il termine del 15 giugno impostole dal giudice dell’istruzione e dell’arresto, Franco Lardelli, al quale l’avvocato Broggini si era rivolto con un reclamo per presunte omissioni e per denegata giustizia circa i termini di deposito degli atti dell’inchiesta penale. Broggini lamentava i tempi lunghi utilizzati dalla titolare dell’inchiesta per arrivare finalmente a stabilire se mandare il giovane medico a processo, oppure emettere a suo beneficio un decreto d’abbandono.

Per la difesa Riccardo Donati è innocente. Per l’accusa rimane invece l’unico indiziato dell’aggressione della mamma Marisa. Nei suoi confronti la procuratrice Bergomi aveva promosso l’accusa di mancato omicidio, subordinatamente quella di lesioni gravi.

Il termine per l’inoltro delle istanze di complemento d’inchiesta scadrà il 28 giugno, dopodiché vi sarà la chiusura dell’istruzione formale e, al più tardi un mese dopo, dovrà cadere la decisione: atto d’accusa e processo indiziario, oppure decreto d’abbandono.

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