La diplomazia parallela funziona? «Con Trump, sì»

Mentre i dirigenti d'azienda discutevano con Trump, sette politici hanno incontrato ministri e imprenditori statunitensi
BERNA - Non si sta lasciando nulla d’intentato per risolvere la disputa commerciale con gli Stati Uniti, legata ai dazi doganali, nel modo più indolore possibile per le imprese svizzere. Mentre sei dirigenti d'azienda hanno negoziato direttamente con Donald Trump nello Studio Ovale, una delegazione di sette parlamentari svizzeri era ugualmente a Washington, per il tradizionale viaggio dell'associazione parlamentare Svizzera-USA, nata nel 2003 e presieduta da due anni dal consigliere nazionale neocastellano Damien Cottier (PLR). Lo riporta Arcinfo.
I membri di questa delegazione - in particolare Cottier, la consigliera di Stato vodese Isabelle Moret e il consigliere nazionale solettese Simon Michel - hanno preso parte a numerosi incontri con parlamentari e ministri americani, così come con responsabili d'azienda. Prima nella capitale federale, e poi in Carolina del Nord, che sta diventando una meta sempre più gettonata per aziende farmaceutiche e tecnologiche di tutto il mondo.
Cottier ha spiegato al portale romando: «Abbiamo trascorso due giorni per comprendere l’ecosistema locale e per parlare delle opportunità di collaborazioni accresciute tra questa regione economicamente molto dinamica e la Svizzera, non appena gli attuali ostacoli saranno superati». Cottier è un sostenitore di quella che viene chiamata "diplomazia parallela". «Questi gruppi di amicizia permettono ai parlamentari di mantenere contatti regolari e di parlarsi liberamente» e sono utili anche «per far passare messaggi, soprattutto nei paesi in cui il Parlamento svolge un ruolo nella politica estera».
La delegazione elvetica ha interloquito anche con un vero pezzo da novanta, il presidente della Camera dei rappresentanti Mike Johnson. «Ci ha assicurato che ci sosteneva nella nostra richiesta di riduzione dei dazi doganali. Non posso dirvi se la nostra visita avrà un effetto diretto su questo dossier, ma l’obiettivo è di continuare a mantenere attive le nostre reti».
Cosa pensa, Cottier, dell'iniziativa dei dirigenti d'azienda che sono andati a parlare direttamente con Trump? Con lui «bisogna passare tramite altri canali. Noi giochiamo la nostra parte avendo accesso ai parlamentari».




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