Schindler fattura di meno, ma guadagna di più - e taglia il personale

«Grazie a soluzioni di modernizzazione standardizzate, abbiamo promosso la crescita e migliorato la nostra competitività» ha dichiarato il CEO Paolo Compagna
LUCERNA - Fatturato in calo - c'entra però la forza del franco - ma profitti in crescita per Schindler, uno dei più importanti gruppi industriali svizzeri attivi a livello internazionale, che sta anche riducendo il personale.
Nei primi nove mesi dell'anno il colosso lucernese nel campo degli ascensori e delle scale mobili ha visto il risultato operativo Ebit aumentare (su base annua) dell'8% a 1,0 miliardi di franchi, mentre l'utile netto è salito del 6% a 796 milioni, emerge dalle indicazioni fornite oggi di primo mattino.
I ricavi sono invece scesi del 3% a 8,2 miliardi, una contrazione che si trasforma però in una progressione dell'1% se si considera il dato in valute locali. Stabili - a 8,5 miliardi - risultano le nuove commesse, ma pure in questo caso l'indicatore è in aumento (+4%) se si fa astrazione dell'impatto dei cambi.
«Abbiamo continuato a compiere progressi significativi nell'attuazione della nostra agenda strategica e siamo incoraggiati dal miglioramento operativo registrato nei primi tre trimestri dell'anno», afferma il CEO Paolo Compagna, citato in un comunicato. «Grazie a soluzioni di modernizzazione standardizzate, abbiamo promosso la crescita e migliorato la nostra competitività», prosegue il dirigente italiano in carica da inizio aprile.
«Riflettendo sul nostro impegno a contribuire alla decarbonizzazione delle città, ora siamo in grado di offrire un ascensore in acciaio a basse emissioni di carbonio», prosegue il manager. Il nuovo prodotto riduce le emissioni di CO2 dei componenti chiave fino al 75% rispetto alla fabbricazione convenzionale. L'ascensore sarà prodotto a Dunajská Streda, in Slovacchia, presso il più grande stabilimento Schindler in Europa.
La società ha fornito anche indicazioni riguardo all'influsso dei dazi americani. L'impresa prevede un impatto annuo fino a 72 milioni di franchi, ha spiegato in una teleconferenza la responsabile delle finanze Carla De Geyseleer. Sempre nell'incontro con giornalisti e analisti è emerso anche che nel terzo trimestre il gruppo ha tagliato circa 1200 impieghi a livello mondiale, l'1,7% dell'organico.
Al capitolo prospettive il gruppo modifica leggermente le sue previsioni per il 2025: è ora atteso un margine Ebit di circa il 12,5% (in precedenza: 12%), mentre la crescita del fatturato sarà a una cifra bassa in valuta locale. A medio termine, Schindler punta ancora a un margine Ebit del 13%.
I dati diffusi oggi sono leggermente inferiori del previsto riguardo ai proventi nonché alle nuove commesse e lievemente superiori ai pronostici degli analisti in relazione ai profitti. La borsa non ha però reagito bene: nel pomeriggio il buono di partecipazione (BP) - che è in questo caso il titolo di riferimento per gli esperti, non l'azione nominativa - perdeva il 3%. Dall'inizio dell'anno il valore è comunque salito del 20% e positiva è anche la performance sull'arco di dodici mesi (18%) e di cinque anni (+20%).
Schindler è un marchio ben conosciuto anche al di fuori dei confini nazionali. L'azienda nacque nel 1874, inizialmente quale fabbricante di macchinari agricoli. Nel 1892 cominciò la produzione di ascensori elettrici, favorita dalla crescita del numero di alberghi in Svizzera. È poi seguita una grande espansione internazionale: nel 1980 Schindler è stata la prima ditta occidentale a concludere una joint-venture con un'azienda di stato cinese. Oggi il gruppo è una realtà che occupa 69'000 dipendenti in oltre 100 nazioni. Schindler stima che le sue infrastrutture movimentano ogni giorno 2 miliardi di persone. Pur essendo quotata in borsa la società fondata da Robert Schindler vede ancora come principale azionista la famiglia del capostipite, giunta ormai alla quinta generazione.




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