Aggredì il governatore della Banca centrale francese: confermata la sentenza

I giudici di Losanna hanno respinto la richiesta di liberazione immediata presentata dall'aggressore
LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha respinto il ricorso di uomo che il 18 giugno 2022 a Basilea colpì ripetutamente alla testa con un martello il governatore della Banca centrale francese François Villeroy de Galhau, provocandogli gravi lesioni: l'aggressore - giudicato non responsabile delle sue azioni - deve sottoporsi a un trattamento psichiatrico ospedaliero.
Nel dicembre 2024 il Tribunale d'appello di Basilea Città aveva confermato in appello il verdetto di prima istanza. L'uomo era stato ritenuto colpevole di tentato omicidio intenzionale ma non gli era stata inflitta nessuna pena: nei suoi confronti, a causa della schizofrenia paranoide di cui soffre, era stato disposto un ricovero coatto in una clinica psichiatrica. Con sentenza pubblicata oggi, i giudici di Losanna hanno confermato integralmente la decisione basilese e respinto la richiesta di liberazione immediata presentata dall'aggressore.
Nessun vizio di forma - Nel suo ricorso, l'uomo contestava soprattutto la validità del suo primo interrogatorio (avvenuto il giorno dopo i fatti) e sosteneva che gli inquirenti lo avessero ingannato, parlando inizialmente solo di lesioni corporali gravi e non di tentato omicidio. Il Tribunale federale replica che la gravità delle ferite non era a quel momento ancora chiara e comunque all'imputato erano stati spiegati con precisione i fatti contestati.
Respinta anche la critica alla perizia psichiatrica che raccomandava il ricovero coatto: secondo il ricorrente i tre colloqui condotti sarebbero stati insufficienti. Per i giudici di Mon Repos, invece, la perizia è convincente e ben motivata, anche tenuto conto del fatto che già nel 2014 l'uomo aveva avuto un episodio psicotico e la diagnosi di schizofrenia paranoide era già ipotizzabile a quell'epoca.
Versione aggressore non regge - Per quanto riguarda i fatti, il ricorrente rimprovera alla giustizia basilese di aver arbitrariamente scartato la sua versione. L'uomo ha sempre sostenuto di non aver attaccato la vittima, ma di essere stato gettato a terra da uno sconosciuto. Sarebbe poi caduto sul martello che quest'ultimo aveva lasciato cadere. I testimoni, arrivati solo in un secondo momento, avrebbero dunque frainteso lo svolgersi degli eventi.
Il Tribunale federale sottolinea che l'inchiesta ha dimostrato che il ricorrente ha attaccato deliberatamente la vittima con il martello. Resta aperta la questione se sapesse chi fosse la vittima. Anche se aveva consultato il sito web della Banca dei regolamenti internazionali due ore prima dell'aggressione, non si può escludere del tutto che abbia scelto una persona a caso.
(Sentenza 6B_358/2025 del 5 novembre 2025)




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