Aziende svizzere "green" o cavalli di Troia del Cremlino?

Una nuova inchiesta giornalistica accusa due aziende di Zugo e Zurigo di fornire tecnologie occidentali alle forze armate russe, aggirando le sanzioni.
Una nuova inchiesta giornalistica accusa due aziende di Zugo e Zurigo di fornire tecnologie occidentali alle forze armate russe, aggirando le sanzioni.
ZUGO - L’ex candidato alla presidenza rumena Călin Georgescu è sotto inchiesta per una presunta frode superiore al milione di euro. Secondo le autorità rumene, avrebbe raggirato un imprenditore attraverso una società registrata in Svizzera. Un’inchiesta giornalistica del portale Captura indica inoltre che la società svizzera rappresentata da Georgescu sarebbe legata a una rete russa di spionaggio tecnologico.
La società in questione è la Mercando Green Technology AG, fondata circa 15 anni fa nel canton Zugo, noto per il suo regime fiscale agevolato e l’alto livello di riservatezza garantito alle società. Il cantone ospita numerose aziende legate a oligarchi russi.
Ufficialmente, la Mercando si presenta come una azienda che investe in progetti di ricerca e innovazione nel settore delle energie rinnovabili. Ma, secondo l’inchiesta, dietro la facciata “green” si celerebbero operazioni di finanziamento e collaborazione con un gruppo accusato da entrambe le magistrature federali tedesca e svizzera di fornire tecnologie occidentali all’esercito russo, aggirando le sanzioni internazionali.
Nel 2011, Mercando aveva annunciato un investimento da 25 milioni di euro destinati a una fabbrica di biogas nel distretto moldavo di Drochia, insieme alla società moldava Bioenergoagro. La gestione dell’impianto era affidata a una holding composta da un’altra società svizzera specializzata in biogas, Zorg Biogas AG, con sede a Zurigo, e dalla offshore cipriota Liseus Holding Ltd.
Il progetto, però, non è mai stato completato: la Bioenergoagro è oggi in insolvenza, mentre l’impianto di biogas non è mai stato completato.
Zorg Biogas AG, gestita dal cittadino russo Alexei Babkin con il fratello Yaroslav come direttore commerciale, fa parte di un sistema internazionale di società attive nei settori delle comunicazioni, della sicurezza, dell'aeronautica e delle energie rinnovabili. Dal 2023, la società è nel mirino di entrambe le magistrature tedesca e svizzera per traffico di tecnologie sensibili destinate alle forze armate russe.
Gli autori dell'inchiesta sostengono che queste aziende agiscano come una specie di “cavallo di Troia”, permettendo alla Russia di ottenere tecnologie vietate da oltre un decennio nonostante le sanzioni internazionali.





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